Data: 24/09/2008
Settore:
Cgil Abruzzo
IL 27 TUTTI IN PIAZZA - La Cgil si mobilita per contrastare le scelte del governo e per difendere i diritti - Il manifesto della Cgil Abruzzo - Le iniziative nelle piazze abruzzesi

Il sindacato scende in piazza. La Cgil ha deciso per sabato 27 settembre una grande mobilitazione che porterà nelle strade di tutta Italia i diritti e le ragioni di una forte protesta contro le scelte di politica economica e sociale del governo Berlusconi. “Non potevamo, non dovevamo stare fermi - scrive Guglielmo Epifani sull’ultimo numero di Rassegna Sindacale - di fronte a una manovra depressiva che taglia sulle infrastrutture e sulle reti materiali e immateriali, che riduce la domanda pubblica e colpisce i redditi dei lavoratori e dei pensionati”. Il segretario generale, dunque, mobilita il popolo della Cgil spinto dall’urgenza di una situazione oramai insostenibile, “che il quadro congiunturale assai negativo e la crisi di grandi colossi bancari e assicurativi di oltreoceano rischia di aggravare ulteriormente.”

Il sindacato, continua Epifani, ha già constatato segnali più che allarmanti: “Un aumento generalizzato della cassa integrazione ordinaria e straordinaria, della disoccupazione, crisi aziendali nell’indotto dell’auto e in molti altri settori dell’industria, del commercio, del turismo e dei servizi. Settori che risentono, talvolta drammaticamente, del calo dei consumi e della domanda, in sostanza delle spinte recessive che si registrano a livello internazionale”. Segnali che secondo il leader di Corso d’Italia vengono esasperati dalla crisi Alitalia e dalle posizioni di Confindustria sulla riforma della contrattazione. E che non vengono certo risolti dalla “del tutto inadeguata” manovra economica del governo. L’unica arma usata dall’esecutivo, infatti, resta quella dei tagli che, secondo Epifani, “penalizzano i redditi da lavoro dipendente e da pensione” e che riguardano tutti i settori, dalla pubblica amministrazione all’istruzione, dalla ricerca alla sanità, alla scuola. Le proposte avanzate dal mondo sindacale, invece, sono state sistematicamente ignorate, come la piattaforma fiscale e quella delle tre federazioni dei pensionati. La crisi, dunque, non può che preoccupare i sindacati, che attendono con allarme anche “le annunciate misure sul federalismo e il federalismo fiscale in particolare e, naturalmente, il libro verde sul quale la Cgil sta predisponendo un documento di analisi critica”.

La scelta di manifestare, dunque, è apparsa a Epifani come un’esigenza imprescindibile che richiede “una immediata risposta sindacale unitaria a carattere generale”. “Continuiamo a lavorare ad ogni livello per una iniziativa che coinvolga oltre alla Cgil la Cisl e la Uil, ma finora non è stata possibile – conclude il leader della Cgil - abbiamo ritenuto di dover decidere subito di agire con una protesta, che non è contro Cisl e Uil, per contrastare le scelte del governo e per difendere i diritti specie dei più deboli. Per questo abbiamo chiamato i lavoratori, i pensionati, i cittadini a scendere in piazza”.

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