Le note vicende che hanno recentemente interessato la nostra regione, portando all'azzeramento della Giunta Regionale ed al ritorno anticipato al voto, rendono necessaria una forte azione di cambiamento in grado di garantire una nuova politica economica e sociale particolarmente attenta ai bisogni concreti dei cittadini della nostra regione. E' quanto si legge nel documento conclusivo elaborato dal Direttivo Regionale della Filt Cgil Abruzzo nel corso della riunione tenutasi lunedì 29 settembre presso la Cgil di Pescara alla presenza del Segretario Generale Franco Nasso e di Gianni Di Cesare Segretario Generale della Cgil abruzzese (nella foto rispettivamente a sinistra e a destra del Segretario della Filt Abruzzo Luigi Scaccialepre).
La difficile situazione del trasporto pubblico e della mobilità complessiva, secondo il sindacato, deve essere posta all'attenzione dei futuri candidati e di quanti, in particolare, avranno un ruolo attivo nel prossimo consiglio regionale.
Su tale materia le maggioranze politiche succedutesi nel corso dell'ultimo decennio, non hanno prodotto risultati concreti limitandosi all'elaborazione di studi e progetti privi delle conseguenti fasi realizzative.
La Filt Cgil Abruzzo in considerazione delle evidenti difficoltà di un settore determinante per la ripresa e lo sviluppo della regione, indica le seguenti priorità tematiche che il prossimo Consiglio Regionale dovrebbe affrontare con urgenza e determinazione.
In sintesi:
1. Definire il Piano Regionale Integrato dei Trasporti, uno strumento di programmazione e di coordinamento di tutte le azioni necessarie per costruire un sistema di trasporti integrato e funzionale, una sorta di piano regolatore che definisca le risorse e gli interventi da destinare alle reti e alle infrastrutture. L'obiettivo è quello di favorire le giuste condizioni per ridurre i costi delle imprese ed attrarre nuovi investimenti al fine di aumentare la competitività del sistema abruzzese. Un piano che da un lato, per quello che riguarda la mobilità delle persone, decongestioni il traffico nelle arterie principali e nelle aree costiere della nostra regione e, dall'altro, migliori i collegamenti tra le zone interne e quelle più sviluppate. Particolare attenzione va riservata alle aree montane che necessitano di maggiori investimenti per assicurare più trasporto pubblico e un sistema tariffario favorevole per i residenti. Occorre, pertanto, intervenire improrogabilmente sulla rimodulazione delle risorse regionali, recuperando, ad esempio, quelle destinate a garantire il trasporto gratuito degli appartenenti alle forze dell'ordine. Un privilegio questo, purtroppo, condiviso da destra e da sinistra pur non cogliendo le difficoltà sociali ed economiche dei ceti più deboli della regione.
2. Affrontare con celerità e determinazione il processo di riforma del trasporto pubblico locale, in considerazione delle imminenti scadenze imposte dalla Legislazione vigente in campo nazionale e regionale. Queste ultime consentiranno di intervenire su sprechi e sovrapposizioni di vettori, favorendo la ridistribuzione delle risorse nel miglioramento complessivo del servizio offerto. Non crediamo sia possibile ancora affidarsi alla politica dell'attendismo in una regione nella quale convivono un trasporto inefficiente ed insufficiente insieme ad una gestione approssimativa e poco attenta delle risorse destinate.
3. Intervenire con forza sul sistema ferroviario di lunga percorrenza e regionale. La nostra regione assiste per la tratta Pescara-Roma, ad un taglio di risorse di 168 milioni di Euro sottratte dagli stanziamenti previsti nella precedente legge finanziaria. Solo in occasione delle campagne elettorali si sono registrati impegni e promesse di volta in volta puntualmente disattesi consegnandoci una situazione drammatica per la qualità del servizio. Anche per la direttrice costiera, strategica per il collegamento con il sud e il nord del paese, si registra una situazione di inaccettabile squilibrio con altre regioni limitrofe. L'assenza di convogli interregionali, la delocalizzazione delle strutture gestionali della produzione dei treni, il costante ridimensionamento dei livelli occupazionali sono solo alcuni degli esempi che testimoniano il gap esistente con le altre realtà territoriali. A questi si sono aggiunti di recente, penalizzazioni che attengono alla qualità del materiale rotabile e ai relativi tempi di percorrenza in conseguenza della sostituzione dei treni Eurostar con altri convogli decisamente più datati e sottoposti a restyling. Non da meno, lo stesso trasporto regionale cataloga disservizi continui: treni soppressi, ritardi, ridimensionamento delle infrastrutture con chiusure delle biglietterie e dei punti informativi, bagni inagibili e spesso murati.
4. Proseguire senza esitazione sul progetto di Azienda unica che favorirebbe la nascita di un'impresa avente quelle caratteristiche di dimensioni, di intermodalità, di professionalità umane e capacità economiche in grado di soddisfare le esigenze di mobilità regionale, ma anche di poter concorrere e competere alla pari con le più importanti realtà nazionali del settore. E' necessario che da subito si persegua questo obiettivo di efficienza gestionale respingendo i tentativi, seppur sporadici, di conservazione dell'esistente, di valvola di sfogo e di fertile terra di lottizzazione politica, di finalità campanilistiche territoriali. Un progetto ambizioso che necessariamente debba prevedere il coinvolgimento e quindi il riassorbimento delle aziende cosiddette partecipate (Paoli bus, Cerella, Sistema ecc.).
5. Prevedere un sistema radicalmente diverso nell'individuazione delle responsabilità gestionali e manageriali da assegnare alla guida degli enti strumentali di proprietà della regione Abruzzo e che operano nel campo dei trasporti. I requisiti fino ad oggi ricercati non sempre hanno recepito lo spirito della Legge regionale di riforma sullo Spoil System che mirava alla nomina di personalità con comprovate capacità di competenza e conoscenza in materia trasportistica. Spesso invece è prevalsa la logica dell'appartenenza politica e della spartizione partitocratrica.
Occorre insomma, con coraggio, - afferma la Filt Cgil Abruzzo - mettere in campo una nuova politica dei trasporti che in considerazione della drammatica situazione economica, sociale e morale della nostra regione, metta al primo punto i bisogni dei cittadini programmando e realizzando da subito quegli interventi possibili di razionalizzazione, di diversa organizzazione che richiedono poche risorse, decisioni più politiche che tecniche, ma scomode da assumere per gli amministratori che guardano al consenso elettorale a breve termine.
Una nuova politica dei trasporti necessaria ad impedire che il settore assuma le stesse condizioni emergenziali verificatesi per la sanità. Ci aspettiamo quindi che si passi da una fase caratterizzata da analisi continue e da studi e consulenze costosissime ad un'altra nella quale si possano finalmente ottenere i risultati avendo cura, tra l'altro, di separare la politica dalla gestione delle aziende.
I cittadini abruzzesi hanno il diritto di conoscere, anche su queste tematiche e prima dell'appuntamento elettorale, i programmi, le strategie, le idee, i propositi dei partiti e dei candidati.