Data: 21/12/2008
Settore:
Cgil Abruzzo
LE ELEZIONI IN ABRUZZO. GIANNI DI CESARE A RADIO ANCH'IO - Il Segretario Generale della Cgil interviene sulle elezioni e sulla crisi economica «Gli abruzzesi non intravedono una via di uscita» - Ascolta la puntata di Radio anch'io

Nella puntata di Radio Anch'io condotta da Carlo Albertazzi, andata in onda sulle frequenze di Radio Rai lo scorso 16 dicembre a ridosso del risultato elettorale in Abruzzo, è stato affrontato l'esito del primo test elettorale dopo il voto delle politiche. Una consultazione che seppur locale, ha assunto una valenza nazionale e che è servita a percepire la tenuta del governo nazionale, la forza dell'opposizione, lo stato dei rapporti tra Pd e Italia dei Valori ma soprattutto il responso degli elettori rispetto alla questione morale. Non è mancato ovviamente il riferimento alle vicende giudiziarie che hanno investito la politica in Abruzzo e che hanno portato all'arresto e alle dimissioni di Ottaviano Del Turco per lo scandalo sulla sanità, ma anche quello più recente di Luciano D'Alfonso, sindaco di Pescara e Segretario Regionale del Partito democratico.

Ospiti del programma il direttore del quotidiano "Il Centro" Luigi Vicinanza, il Presidente di Confindustria Abruzzo Calogero Riccardo Marrollo, l'editorialista di Libero Marcello Veneziani oltre che numerosi intrerventi dei radioascoltatori.

In trasmissione è intervenuto anche il Segretario della Cgil Abruzzo Gianni Di Cesare il quale prioritariamente ha fatto gli auguri personali e dell'Organizzazione al Presidente eletto Gianni Chiodi. Non sono mancati gli auguri anche al Candidato sconfitto Carlo Costantini al quale spetterà l'arduo compito di ricostruire in Abruzzo, dall'opposizione, la fiducia e la partecipazione democratica dei cittadini abruzzesi.

Di Cesare ha indicato quelle che sono le priorità della nostra regione e che necessariamente dovranno essere affrontate dalla nuovo Consiglio Regionale «In Abruzzo - ha affermato il Segretario della Cgil Abruzzo - ci sono due emergenze: questione morale e situazione economica e sociale». Sulla questione morale la risposta sembra sia stata abbastanza chiara da parte dell'elettorato attraverso il forte astensionismo registrato nella partecipazione al voto «C'è una grande delusione tra la gente - ha sostenuto Di Cesare - Si percepisce la sofferenza delle persone che, purtroppo, non intravedono una via di uscita. Sono frastornate dagli avvenimenti abruzzesi che colpiscono tutta la struttura produttiva dell'Abruzzo». I dati della nostra regione sono tristemente noti ed evidenziano un quadro economico e sociale davvero preoccupante «Nel 2007 in Abruzzo si registravano 11000 occupati in meno nel settore terziario e 12000 in più quello industriale. Quindi un dato tutto sommato in controtendenza rispetto al valore nazionale. Nel 2008 - ha sostenuto il Segretario della Cgil Abruzzo - questo dato è diventato drammatico. Ci sono 5100 posti di lavoro in meno attribuibili ai lavoratori precari e oltre 20000 persone messe in cassa integrazione. Con i Decreti Brunetta si rischierà di perdere ulteriori 3800 posti di lavoro. La forza dell'Abruzzo costituita dalla tenuta di un certo tipo di industria sta franando».

Non è mancato il riferimento allo sciopero generale e alla risposta della Cgil rispetto sia alla crisi economica ma anche alle manovre insufficienti adottate dal governo. «Abbiamo organizzato oltre 1000 assemblee in tutto l'Abruzzo registrando una partecipazione alta cosi come intensa è stata la partecipazione alle quattro manifestazioni organizzate in Abruzzo nonostante le avversità atmosferiche».

Infine sollecitato da un radioascolatore iscritto alla Cgil, Gianni Di Cesare ha affrontato la questione dell'autonomia e del rapporto del sindacato con la politica ribadendo un concetto molto semplice «La Cgil è autonoma e fonda la sua autonomia su valori essenziali: l'unità e la democrazia. Abbiamo una linea politica molto chiara a tutti i livelli. In questo momento l'unica cosa che ci preme è costruire una strada di uscita a questa crisi»



In trasmissione poi anche un colpo di scena attraveso l'intervento in diretta del ex presidente della Giunta Regionale Ottaviano Del Turco travolto dall'inchiesta sulla sanità. Incalzato dal giornalista Del Turco ha commentato la vittoria di Chiodi «Ho salutato Chiodi come Presidente della mia regione. Sono uscito per una inchiesta sulla sanità ma nessuno delle coalizioni hanno chiaramente indicato cosa faranno per affrontare una questione così spinosa. Nessuno ha detto che occorrerà tirare la cinghia. Per quanto mi riguarda posso attribuirmi la responsabilità di non aver fatto celermente le riforme necessarie per la regione» Un commento è stato riservato anche alla questione morale e al recente arresto del suo «principale avversario nelle lotte politiche all'interno del Pd» Luciano D'Alfonso. «Spero che non tocchi a Luciano D'ALfonso quello che è toccato a me. Reesta valido per tutti il principio della presunzione di innocenza».

Infine il conduttore della trasmissione Carlo Albertazzi ha cercato di stuzzicare Del Turco sul suo ipotetico passaggio nel centro destra «Non intendo abbandonare la politica, ma non ho mai ricevuto una sola telefonata da nessun esponente del Partito Democratico....» Mi sembra una risposta chiarissima chiosa il giornalista in studio.

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