Davvero "un bel regalo di fine anno" per migliaia di invalidi abruzzesi alle prese con seri problemi di disabilità oltre che con le ben note difficoltà economiche per arrivare a fine mese. A servirlo su un piatto d'argento e nell'incredibile indifferenza generale è stata la Giunta Regionale uscente che evidentemente attratta dalla fretta di sistemare la questione dei portaborse, ha tralasciato la risoluzione di un provvedimento importantissimo per garantire la mobilità sostenibile delle categorie più deboli.
Sostanzialmente se non interverranno fatti nuovi e se non verrà accolto l'appello urgente lanciato dalla Cgil regionale insieme alla Filt (sindacato dei trasporti Cgil) e allo Spi (Sindacato dei pensionati) migliaia di invalidi e disabili a partire dal 1° gennaio 2009 saranno obbligati a pagare il prezzo del biglietto per fruire dei mezzi di trasporto pubblico. Importanti Comuni hanno già provveduto ad inviare apposita comunicazione ai propri cittadini che rientravano fino al 2008 tra i beneficiari di questa legittima agevolazione. Lo ha fatto, ad esempio, il Comune di Penne che con estrema solerzia, ma con una scelta obbligata, ha inviato un'apposita nota ai 220 invalidi che fruiscono della gratuità dei mezzi pubblici, confermando la cessazione di tale diritto a partire dal 2009.
«Abbiamo appreso oggi - sostiene in una nota la Cgil Abruzzo - che nella legge regionale n.16 del 21/9/2008 concernente «provvedimenti urgenti e indifferibili» non è stata prorogato il beneficio di libera circolazione sui mezzi di trasposto pubblico per i cittadini disabili, come previsto dalla legge regionale n. 44/2005» Una grave omissione che comportarà per tanti abruzzesi la «privazione del diritto gratuito alla mobilità con un aggravio delle condizioni di vita, in una fase di grave crisi economica che incide in maniera devastante proprio sui più deboli».
La Cgil Abruzzo, insieme alla Filt ed allo Spi, chiede di «riparare tempestivamente questo atto di ingiustizia sociale reinserendo, nella prima seduta utile del Consiglio Regionale, le coperture necessarie a garantire il diritto di cui sopra».
«L'eventuale revisione del diritto alla mobilità gratuita - si conclude nella nota del sindacato - dettate da risparmi di spesa, dovrebbe essere operata per la parte riguardante privilegi concessi ad alcune categorie (forze dell'ordine) che non rientrano fra le priorità da affrontare in una fase segnata dalla ristrettezza di bilancio cui è sottoposta le Regione Abruzzo».