Data: 16/04/2009
Settore:
Cgil
VIA LIBERA ALLA RIFORMA DEL MODELLO CONTRATTUALE. SALE LA TENSIONE TRA CGIL E CISL - Bonanni: «Firmare senza la Cgil non è una forzatura». Epifani ribadisce le ragioni del no in una lettera (leggi) consegnata al presidente di Confindustria - Rassegna stampa - Il testo dell'accordo siglato il 15/4

Tutto come previsto. A Viale dell'Astronomia Confindustria insieme a Cisl, Uil e Ugl hanno siglato l'intesa applicativa della riforma dei contratti. La Cgil pur partecipando all'incontro, non ha firmato.
Non è cambiato niente dal 22 gennaio quando il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, convocò le parti sociali a Palazzo Chigi per chiudere la trattativa. E la stessa sera arrivò l'accordo separato che riscrive il modello contrattuale. Nel frattempo, però, la Cgil porta al tavolo i 3,5 milioni di no raccolti nel referendum tra i lavoratori. Sia il Governo che le altre organizzazioni sindacali hanno tuttavia ignorato la richiesta della Cgil affinché venisse riconosciuto il valore di una consultazione certificata. Il Segretario della Cisl Bonanni, ribadisce il proprio no ad una consultazione tra i lavoratori sulla riforma del modello contrattuale. Secondo il leader della Cisl «L'accordo senza la Cgil non è una forzatura. Da sola la Cisl - prosegue Bonanni - eguaglia la Cgil per iscritti attivi e insieme a Uil, Confsal, Ugl e altre sigle siamo largamente maggioritari. Se poi Epifani vuole una consultazione certificata - ha aggiunto -, prima firmi e poi andremo a sentire i lavoratori insieme».
Sulla stessa linea il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti «ci dispiace - spiega riferendosi alla mancata adesione della Cgil -, ma non possiamo fermare il mondo se loro non sono d'accordo».

Di diverso avviso Susanna Camusso della Segreteria Confederale della Cgil «Confermiamo le ragioni di merito per cui non abbiamo firmato. Non si può firmare se non si condividono certe scelte». Riflette quindi sulle distanze con le altre confederazioni: "Il divario che c'è tra noi è il vero punto della questione". Commentando l'intervista che il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ha rilasciato al Corriere della Sera, respinge l'invito a invertire la rotta. "Un'organizzazione non può fare ciò che pensano le altre - a suo giudizio -, se Bonanni è convinto delle sue ragioni, non si capisce perché non va al referendum". Ma è per tutta la stagione contrattuale, dal pubblico impiego ai meccanici, che la Cisl ha avuto "un atteggiamento incomprensibile". E incomprensibile è anche negare il valore del referendum Cgil: "In questo modo - a suo giudizio - si nega la titolarità dei lavoratori sulle questioni contrattuali". Nelle singole categorie, invece, "non c'è uno scenario unico". La Cgil non presenterà piattaforme separate per i rinnovi di tutti i settori, per esempio Fai, Flai e Uila hanno già firmato rivendicazioni congiunte nel comparto agroalimentare. "Possiamo fare schemi comuni - chiarisce Camusso -, ma questi non possono recepire i contenuti di un accordo che non abbiamo firmato".

Questi i punti chiave dell'intesa applicativa della riforma del sistema contrattuale.

- DURATA. Il contratto diventa triennale, tanto per la parte economica che normativa e avra' la funzione di garantire la certezza dei trattamenti economici e normativi comuni per tutti i lavoratori del settore ovunque impiegati nel territorio nazionale. La durata di tre anni e' anche per il secondo livello.

- SECONDO LIVELLO. Il nuovo assetto sostituisce quello in vigore dal 1993, ha l'obiettivo della crescita fondata sull'aumento della produttivita' e l'incremento delle retribuzioni. L'assetto della contrattazione e' confermato su due livelli: il contratto collettivo nazionale di lavoro di categoria e la contrattazione di secondo livello.

- AUMENTI E NUOVO INDICE. Gli aumenti contrattuali saranno legati a un nuovo indice. Come indicatore della crescita dei prezzi al consumo il tasso di inflazione programmata viene sostituito da un indice previsionale costruito sulla base dell'Ipca (l'indice dei prezzi al consumo armonizzato, elaborato da Eurostat), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati. La verifica circa eventuali scostamenti tra l'inflazione prevista e quella reale entro entro la vigenza di ciascun contratto. L'elaborazione della previsione sara' fatta da parte di un soggetto Terzo.

- PRODUTTIVITA'. Riguardo al secondo livello si richiede che vengano incrementate e rese strutturali tutte le scelte volte a incentivare in termini di riduzione di tasse e contributi, la contrattazione di secondo livello che collega incentivi economici al raggiungimento di obiettivi di produttivita', redditivita'.

- DEROGABILITA'. Per la diffusione del secondo livello si potranno individuare delle soluzioni, anche adottando elementi economici di garanzia. Previste anche clausole di esenzione: in situazioni di crisi o per favorire lo sviluppo economico e occupazionale le parti potranno accordarsi e derogare su singoli istituti dei contratti nazionali.

- RAPPRESENTANZA. Nei successivi accordi verranno definite nuove regole in materia di rappresentanza delle parti nella contrattazione collettiva valutando le diverse ipotesi che possono essere adottate con accordo, ivi compresa la certificazione all'Inps dei dati di iscrizione sindacale. Le nuove regole possono determinare, limitatamente alla contrattazione di secondo livello nelle aziende di servizi pubblici locali, l'insieme dei sindacati, rappresentativi della maggioranza dei lavoratori, che possono proclamare gli scioperi al termine della tregua sindacale predefinita.

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