Un nuovo sistema per i trasporti del paese. Regole, infrastrutture, contratti e tutele per i lavoratori. E poi la crisi, le sue pesantissime ricadute sul settore dei trasporti e l'inazione del governo nazionale, con una proposta forte a Cisl e Uil affinché riprendano il cammino unitario. Questi, in estrema sintesi, i temi più importanti toccati dalla relazione con cui il segretario generale uscente, Franco Nasso, ha aperto i lavori del IX congresso della Filt, il sindacato dei trasporti della Cgil, che si svolge al teatro Carignano di Torino tra il 7 e il 9 aprile.
Un discorso denso e articolato, tutto teso a ribadire il ruolo fortemente propositivo che il sindacato, pure in un contesto di difficoltà dei rapporti unitari e con un governo che tende a dividere le organizzazioni dei lavoratori (da ultimo con il "blitz" sull'arbitrato e il successivo avviso comune siglato da Cisl e Uil prima dell'intervento di Napolitano), ha il dovere di assumere in una situazione di crisi economica globale in atto come quella attuale che si è abbattuta con particolare virulenza proprio nel settore dei trasporti: "La movimentazione delle merci nel 2009 ha registrato un calo del 25% nel traffico nazionale e del 22% a livello internazionale - ha ricordato Nasso -, due dati che, da soli, dicono tutto sullo stato del settore e sulle sue incerte prospettive. Aumentano le imprese in crisi, la cassa integrazione, i licenziamenti, e come confermano i dati relativi alla produzione e ai consumi, la ripresa sembra ancora molto lontana".
E' un contesto, questo, che rende sempre più urgente una politica dei trasporti, visto che il paese, aggiunge il sindacalista, "ha accumulato negli anni gravi ritardi infrastrutturali, insufficienza e uso distorto delle risorse, insieme alla costante mancanza d'interventi di regolazione che lo hanno reso sempre più debole e incapace di reggere il confronto con le imprese che operano nello scenario europeo e mondiale". Quindi, no al Ponte sullo Stretto, e sì, invece, agli "interventi a favore del trasporto collettivo nelle città, di infrastrutture ferroviarie in grado di rispondere alla grande domanda di trasporto pendolare e per le merci, del potenziamento e della messa in ordine del sistema portuale, di un sistema aeroportuale che smetta di rispondere a logiche localistiche e di perenne campagna elettorale".
Al cronico ritardo in materia di infrastrutture (evidente soprattutto nella "distanza" sempre più consistente tra Nord e Sud), ha attaccato il segretario generale della Filt, "si è sommata nel tempo una mancanza di regolazione di sistema che ha messo l'intero comparto dei trasporti in grandissime difficoltà". Sul banco degli accusati, innanzitutto, le liberalizzazioni, un "evidente fallimento" in tutti i comparti dei trasporti, perché "in Italia sono state introdotte liberalizzazioni senza vincoli e senza regole che hanno contribuito ad affossare aziende e interi settori produttivi, senza che il Paese ne abbia tratto alcun beneficio". E il risultato di questo "capolavoro" italiano è sotto gli occhi di tutti: "Le aziende crollano, i costi si scaricano sui lavoratori, e lo Stato paga la sua parte del conto". A questa deregulation privatistica, la Filt Cgil, nella parole di Nasso oppone la necessità di "regole per il trasferimento delle risorse, per le liberalizzazioni e per l'affidamento dei servizi pubblici di trasporto e di regole per il lavoro".
Quando si parla di "regole per il lavoro", bisogna intendere innanzitutto "un grande processo di riunificazione contrattuale nel comparto, come risposta alle frammentazioni prodotte dalle liberalizzazioni senza regole"; un sistema, ha sottolineato Nasso, che per essere realizzato "non può rispettare le previsioni dell'accordo separato del 22 gennaio 2009". E poi, naturalmente, le clausole sociali, che "sono un obiettivo irrinunciabile e rappresentano una sfida per l'iniziativa unitaria dei sindacati".
Il numero uno della Filt ha poi ribadito la necessità di regole per la rappresentanza, la rappresentatività e la democrazia sindacale: "Mettere finalmente trasparenza attraverso una misurazione riconosciuta della rappresentatività può consentire al sindacato di avanzare una proposta alternativa al disegno di legge delega sullo sciopero, che aspetta l'approvazione del Parlamento".
Discorsi di questo tipo chiamano chiaramente in causa la questione dell'unità sindacale, in una fase in cui "nei rapporti unitari sembrano prevalere le ombre". Tuttavia si tratta di una strada che occorre riprendere e per questo Nasso ha proposto ai segretari dei sindacati dei trasporti di Cisl e Uil, presenti in sala, di ripartire dalla piattaforma unitaria del 2007: "Riprendiamo quelle rivendicazioni e quelle proposte che sono straordinariamente attuali: la politica dei trasporti, le scelte sulle infrastrutture, la regolazione del sistema, i contratti più ampi e più inclusivi, la contrattazione decentrata, la tutela del lavoro attraverso i contratti e le clausole sociali. Verifichiamo le convergenze sui temi della democrazia sindacale e di verifica della rappresentanza e rappresentatività, avanziamo insieme una proposta di regole per l'esercizio dello sciopero".
Il lavoro da fare, ha sottolineato Nasso,è davvero tanto. A partire dai contratti da rinnovare, con il ccnl della mobilità, al palo da due anni e quello dei lavoratori degli aeroporti, anch'esso fermo. Poi c'è l'avvio dei negoziati per logistica-trasporto merci e per il contratto della viabilità, particolarmente condizionati dall'accordo separato e dunque con tre distinte piattaforme. E poi le tante vertenze aperte: Fs, Alitalia, Tirrena, i porti. Compiti gravosi, senz'altro, ma noi, ha concluso il leader della Filt, "abbiamo in campo proposte, idee, donne, uomini, giovani in grado di portare avanti il lavoro che ci aspetta nei prossimi quattro anni".
Numerosi gli interventi dei delegati al Congresso nell'ambito del dibattito apertosi con la relazione di Franco Nasso. Tra essi ci piace ricordare quello toccante di Domenico Fontana (nella foto), neo Segretario della Filt Cgil di L'Aquila. L'esponente della Filt Cgil abruzzese con una testimonianza che ha suscitato emozione e commozione tra i partecipanti, ha ricordato i momenti drammatici legati al sisma e le tante difficoltà che ancora permangono e che affliggono i cittadini del comprensorio