Le barricate degli amministratori delle due città interessate all'introduzione del pedaggio sull'Asse Attrezzato tra Chieti e Pescara, sanno tanto di atteggiamento ipocrita. Non serviranno, infatti, le loro mozioni e le loro velate proteste a far cambiare idea ad un ministro e ad un governo che avendo sempre negato l'esistenza della crisi, ora non sa più come destreggiarsi nel reperire risorse per la manovra economica. L'unica cosa certa è che il conto sarà servito ai soliti noti: dipendenti e pensionati, molti dei quali, in qualità di pendolari, saranno pressoché obbligati a corrispondere questa nuova tassa per poter percorrere una strada a scorrimento veloce evitando così la trafficata Tiburtina Valeria.
Fermo restando che la manovra dovrà ricevere il via libera del Parlamento e non sarà facile viste le reazioni degli stessi Ministri o delle Amministrazioni Provinciali coinvolte dalle annunciate (e poi ritirate?) soppressioni, l'attuale progetto prevede il coinvolgimento di 11 autostrade e di 12 raccordi (tra cui la Chieti Pescara)
Ecco l'elenco completo:
AUTOSTRADE:
A3 - Autostrada Salerno-Reggio Calabria
A18DIR - Diramazione di Catania
A19 - Autostrada Palermo-Catania
A19 DIR - Diramazione per via Giafar
A29 Autostrada Palermo-Mazara del Vallo
A29 DIR - Autostrada Alcamo-Trapani
A29DIR/A - Diramazione per Birgi
A29 RACC - Diramazione per Punta Raisi
A29 RACC BIS - Raccordo per via Belgio
A91 - Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino
A90 - Autostrada Grande Raccordo Anulare
RACCORDI AUTOSTRADALI:
Tangenziale Nord città di Bologna
Raccordo Salerno-Avellino
Raccordo Siena-Firenze
Raccordo autostradale di Reggio Calabria
Raccordo Scalo Sicignano-Potenza
Raccordo autostradale Bettolle-Perugia
Raccordo Pavia-Autostrada A/7 Milano-Serravalle
Raccordo Ferrara-Porto Garibaldi
Raccordo autostradale di Benevento
Raccordo Torino-aeroporto di Caselle
Raccordo autostradale Ascoli-Porto d'Ascoli
Raccordo autostradale Chieti-Pescara
Si tratta essenzialmente di strade ed autostrade gestite dall'Anas dove attualmente non si paga il pedaggio e dove, in base alle disposizioni della manovra, potrebbe essere introdotto il pedaggiamento.
IL GOVERNO RIABILITA LA TASSA SULLA TIA (TARIFFA DI IGIENE AMBIENTALE). SCONFESSATA LA CASSAZIONE
Come ti sconfesso la Legge. Un po' di storia recente per capirne di più. La sentenza n. 238/2009 della Corte Costituzionale ha decretato la non applicabilità dell'IVA sulla TIA (tassa d'igiene ambientale) imposta da alcuni comuni per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
A fronte di questo importante pronunciamento delle Corte, alcune associazioni di consumatori tra cui Federconsumatori e Adusbef hanno avviato su tutto il territorio nazionale una campagna mirata ad ottenere i rimborsi dell'Iva sulla tariffa ambientale illeggittimamente riscossa dalle Amministrazioni Comunali. Da un'analisi dettagliata è emerso, infatti che siano circa 17 milioni i cittadini coinvolti da questo balzello e quindi conseguentemente interessati alla sospensione ed al rimborso dell'imposta. In Abruzzo il fenomeno ha interessato in particolare il Comune di Teramo guidato da Maurizio Brucchi che sull'argomento Tia e sul risarcimento dell'Iva pagata indebitamente secondo la corte Costituzionale, ha da sempre preferito mantenere un alquanto comodo riserbo.
Ma ecco che il Governo delle Leggi ad hoc, pur di far cassa e sconfessando la Corte Costituzionale, con un solo comma della manovra economica, risolve a proprio favore la questione nata dopo la sentenza. La nuova normativa è in realtà un'interpretazione della Legge che ha istituito la relativa tariffa che da oggi verrà intesa come tale e non come tributo e, quindi, assoggettabile ad Iva, a differenza di quanto stabilito dalla Consulta. Tuttavia le sorprese non finiscono qui poichè l'interpretazione sarà retroattiva in modo da non consentire rimborsi per il passato.
Secondo le associazioni dei consumatori, queste nuove disposizioni sono da un lato offensive perche' ledono i diritti dei cittadini, ma dall'altro del tutto inutili perche' non e' possibile contraddire una sentenza della Corte Costituzionale, confermata da un parere dell'Agenzia delle Entrate, che ha dichiarato illegittima l'applicazione dell'Iva sulla Tia. Per questo Federconsumatori e Adusbef "continueranno la campagna per la richiesta dei rimborsi per i 17 milioni di cittadini coinvolti e per la sospensione dell'applicazione dell'Iva sulla Tariffa di Igiene Ambientale.