Data: 02/08/2010
Settore:
Politica regionale
PEDAGGI, ANCHE IL CONSIGLIO DI STATO RIBADISCE LO STOP AGLI AUMENTI - Confermate le sentenze dei Tar di Lazio e Piemonte. Il 31 agosto l'udienza per decidere nel merito - Rassegna stampa - Le stazioni oggetto della sospensione

Nessun aumento per i pedaggi autostradali oggetto dei rincari fissati nel decreto del governo. Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva dell'ordinanza dei Tar del Lazio e del Piemonte avanzata dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dall'Anas. I rincari quindi sono al momento azzerati in attesa che lo stesso Consiglio di Stato decida nel merito nella riunione della camera di consiglio fissata per il 31 di questo mese.

In sostanza il governo voleva conservare gli aumenti già decisi e già applicati dall'Anas, a dispetto delle sentenze dei Tribunali amministrativi che avevano ordinato di eliminarli, in attesa che il Consiglio di Stato decida nel merito, ma lo stesso massimo organo della giustizia amministrativa ha respinto questa richiesta in quanto «non ricorrono gli estremi per una misura cautelare connotata dalla estrema urgenza», come invece teorizzato nel ricorso del governo.

Adesso bisogna verificare che l'Anas si adegui e azzeri davvero i rincari. Dal mondo politico e dalle associazioni dei consumatori arrivano delle forti intimazioni. I più interessati sono gli amministratori delle parti di Torino e di Roma, perché i punti incriminati sono gli accessi alla Tangenziale e al Grande raccordo anulare.

C'è soddisfazione e vivo interesse anche nell'area metropolitana Chieti-Pescara. La provincia del capoluogo Adriatico (nella foto il Presidente Guerino Testa), guidata da una giunta di centrodestra, si è infatti resa protagonista insieme alla Provincia di Roma del ricorso al Tar del Lazio contro l'aumento dei pedaggi autostradali nelle barriere che si interconnettono con i raccordi autostradali gestiti dall'Anas nel cui ambito rientra l'Asse Attrezzato, un'importante arteria di collegamento tra Pescara e Chieti che funge da interconnessione con le autostrade abruzzesi (A14 e A25).
La decisione di ieri del Consiglio di Stato è stata, come detto, accolta con soddisfazione dal presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa. «Alla luce di quanto accaduto portiamo a casa», ha detto Testa, «un altro risultato positivo per gli automobilisti-pendolari».

LE MOTIVAZIONI DEL TAR DEL LAZIO Gli aumenti dei pedaggi autostradali devono corrispondere a un servizio effettivo, cioe' l'utilizzo di una infrastruttura, e non puo' trattarsi di una mera tassa. Il provvedimento impugnato, si legge nell'ordinanza, "deve assumere il carattere di corrispettivo per l'utilizzo di una infrastruttura e non quello di misura fiscale". Al contrario, "tale carattere non appare sussistente in alcune delle ipotesi evidenziate, vale a dire in tutte quelle che prevedono il pagamento del pedaggio in relazione ad uno svincolo stradale non necessario e non interessato dalla soluzione delle infrastrutture". Il decreto in questione, secondo il Tar, "sembra addirittura prescindere dalla regola comunitaria che impone il pagamento di una somma determinata di denaro basata, anche, sulla distanza percorsa". Infine, il Tar riconosce la legittimita' del ricorso della provincia, visto che "la ricorrente e' esponenziale degli interessi riferibili alla collettivita' dei residenti sul suo territorio, ed e' quindi legittimato all'impugnazione dei provvedimenti amministrativi aventi effetti pregiudizievoli su di esso e sulla sua popolazione".

LE REAZIONI - Guerino Testa «Non ritengo giusto colpire le tasche dei cittadini». Franco Rolandi «Si è tenuto conto degli interessi di lavoratori e pendolari
«Siamo molto soddisfatti della decisione del Tar di sospendere il decreto sull'aumento dei pedaggi, che colpiva anche i cittadini della provincia di Pescara, i veicoli che escono dai caselli di Chieti e Pescara Ovest - commenta il Presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa -. Il risultato raggiunto rappresenta una vittoria per tutti gli automobilisti che quotidianamente si spostano sul nostro territorio, specie per lavoro. Pur essendo convinto della necessità della manovra del Governo, non ritengo giusto colpire le tasche dei cittadini per un servizio e un'infrastruttura di cui non usufruiscono».

«Siamo soddisfatti per la decisione del Tar e il senso di responsabilità della Provincia, che ha tenuto conto degli interessi di lavoratori e pendolari», dice Franco Rolandi, Filt Cgil. Soddisfazione anche da Stefano Casciano, Pd, che però contesta «l'amministrazione comunale di Pescara che non ha mai speso una parola per fermare questa rapina».







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