I provvedimenti previsti dalla manovra economica varata recentemente dal Governo nazionale (DL 78/2010) e che incideranno pesantemente sulle risorse destinate al trasporto pubblico regionale, stanno generando allarme e preoccupazione in tutto il Paese. Associazioni datoriali, organizzazioni dei lavoratori, associazioni di consumatori e, ovviamente, Regioni ed Enti locali hanno trascorso un caldo mese di agosto in assoluta fibrillazione al pensiero di dover affrontare un autunno che inevitabilmente continuerà ad essere molto caldo, seppur non dal punto di vista meteorologico.
In tutta Italia abbiamo assistito e registrato dichiarazioni di viva preoccupazione da parte di amministratori locali, Presidenti di Aziende, vertici delle associazioni datoriali, organizzazioni sindacali. (Preleva il manifesto collage degli articoli di stampa nazionali e locali pubblicati nell'ultimo mese)
In alcune realtà regionali, come nel caso della Lombardia, della Campania e dell'Abruzzo (per citare soltanto alcuni esempi), La Filt Cgil ha organizzato dei presidi informativi con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e gli stessi lavoratori del settore, sulle ripercussioni drammatiche che un simile provvedimento comporterà sulla qualità e sulla quantità dei servizi di trasporto regionale, sul fronte occupazionale e, conseguentemente sul sistema tariffario.
La Cgil e la Filt Abruzzo, appena un mese fa, allarmati dall'ostentata tranquillità e da alcuni provvedimenti inopportuni adottati da alcune aziende di trasporto regionale, si sono rivolti al Presidente Chiodi e all'Assessore Morra, chiedendo esplicitamente di intervenire sulle imprese, ponendo uno stop immediato al tentativo di procedere in questa fase, alla revisione degli organigrammi e all'introduzione di nuove e numerose figure apicali non necessarie, non funzionali all'impresa e soprattutto, imbarazzanti rispetto ai tagli delle risorse destinate al settore.
Dopo un primo risultato materializzatosi attraverso la revoca del bando di selezione per l'assunzione di un nuovo dirigente in Sangritana, (decisione adottata dall'azienda a seguito di una precisa indicazione della Regione), le aziende sembrerebbero intenzionate a riprendere il percorso inaspettatamente interrotto arrivando ad ignorare , oltretutto, precise disposizioni impartite a riguardo dal dirigente del settore trasporti Avv. Carla Mannetti.
Su questa malaugurata ipotesi, la Cgil e la Filt Abruzzo si sono rivolte nuovamente agli stessi interlocutori politici, chiedendo ancora una volta un intervento deciso ed urgente della Regione Abruzzo al fine di scongiurare una serie di promozioni a pioggia (molte delle quali senza nemmeno fare ricorso a regolari procedure concorsuali) che saranno adottate contestualmente (e paradossalmente) a provvedimenti "lacrime e sangue" che interesseranno pesantemente il settore del trasporto pubblico locale.
Alcuni segnali in tal senso - scrivono nella nota Domenico D'Aurora e Luigi Scaccialepre - arrivano già dalla Gtm, azienda regionale che gestisce il trasporto locale nell'area metropolitana di Pescara e che proprio in queste ore ha annunciato alle organizzazioni sindacali una prima rivisitazione dei servizi da adottare in concomitanza all'avvio del prossimo anno scolastico e che si traduce in un primo blocco di riduzioni di percorrenze e, quindi, di posti di lavoro.
Avanziamo l'assoluta necessità - proseguono gli esponenti della Cgil e della Filt Abruzzo - di procedere con estrema urgenza, (come peraltro già avvenuto in altre realtà regionali) all'apertura di un confronto allargato a tutte le parti coinvolte dalle ricadute della manovra sui trasporti, avendo come obiettivo prioritario l'individuazione dettagliata dell'entità dei tagli nonché la relativa ripartizione gomma/ferro.
Essendo consapevoli - concludono D'Aurora e Scaccialepre - che un provvedimento di tale dimensione e complessità, necessiti della piena e comune condivisione della realtà e delle soluzioni da adottare, riteniamo indispensabile, prima di ipotizzare eventuali riduzioni dei servizi ed annessi tagli occupazionali, procedere all'attivazione di quel processo di razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi con l'eliminazione delle sovrapposizioni e degli sprechi più volte denunciati negli anni.
Un esempio su tutti: la realizzazione dell'azienda unica.