«Fuori, fuori, fuori ...» Erano più di cento ad urlare, visibilmente irritati, gran parte autisti, tutti accalcati per le scale e al secondo piano della Gtm dove era in corso il Consiglio di Amministrazione dell'azienda presieduta da Michele Russo. Non si aspettava certo una contestazione così imponente il Presidente dell'azienda di trasporti di Pescara che conta circa 400 dipendenti dei quali circa 300 impegnati giornalmente alla guida. Ed è proprio questo tipo di attività lavorativa indubbiamente logorante, espletata in una città oltretutto caotica come Pescara ad aver generato, negli ultimi tempi, un aumento dei casi di inidoneità alla mansione di guida decretati dal centro sanitario di Tocco, dove gli autisti Gtm, vengono sottoposti a visita. Una crescita, evidentemente non gradita alla Gtm che in vista dei forti momenti di magra attesi a partire dal prossimo primo gennaio, in concomitanza con il taglio delle risorse ai trasporti deciso dal Governo, ha deciso di anticipare i tempi, mettendo in discussione la contrattazione di secondo livello in materia di personale inidoneo. Pur in presenza di accordi aziendali che tutelano il personale impossibilito alla guida a causa di particolari patologie, l'azienda ha iniziato ad usare "il pugno di ferro" nei confronti degli autisti, minacciando la disdetta di tutti gli accordi che disciplinano la contrattazione aziendale. Dalle minacce ai fatti, il passo è stato davvero breve: Nello scorso mese di ottobre ben tre autisti affetti da gravi patologie, delle quali una di natura oncologica, sono stati collocati in aspettativa per motivi di salute e solo l'immediata reazione di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, ha fatto sì che i provvedimenti aziendali rientrassero tempestivamente.
ANCORA UN ALTRO CASO ED ESPLODE LA RIVOLTA DEGLI AUTISTI
Proprio nel momento in cui era maturata la consapevolezza che l'accordo siglato lo scorso mese di ottobre in materia di inidonei, avesse consacrato il congelamento di qualsiasi ulteriore provvedimento, in attesa di conoscere nel dettaglio l'entità dei tagli inerenti la Gtm, ecco che arriva un'ulteriore doccia fredda: ancora un inidoneo temporaneo, ancora una grave patologia e soprattutto ancora un'autista viene messo sotto tiro. L'azienda annuncia al lavoratore il collocamento in aspettativa per motivi di salute, in assenza di certificazione medica prodotta dallo stesso dipendente che attesti l'eventuale malattia a carico Inps. Scatta immediata la protesta. In due giorni viene organizzata da Filt Cgil Fit Cisl e Uiltrasporti un'assemblea straordinaria e la contestuale mobilitazione del personale per la giornata di lunedì. Il tam tam e la straordinaria solidarietà, generano una forte reazione con la presenza di circa 100 dipendenti che chiedono ed ottengono la revoca da parte del Cda del provvedimento adottato nei confronti del collega.
Il provvedimento è rientrato e il lavoratore ritroverà la propria collocazione nell'attività produttiva aziendale, ma è ormai chiaro per tutti che è stata vinta solo una battaglia. Da gennaio, il problema inevitabilmente e in conseguenza dei tagli, si riproporrà. E tutti ne sono ormai consapevoli