Data: 22/12/2010
Settore:
Attività ferroviarie
PENDOLARIA 2010, L'ABRUZZO AGLI ULTIMI POSTI PER INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE FERROVIARIE E MATERIALE ROTABILE - Il rapporto annuale di Legambiente fotografa una situazione di totale abbandono. Si prospetta un 2011 drammatico per i pendolari

Come ogni anno, l’ufficio energia e trasporti di Legambiente, ha redatto il rapporto Pendolaria 2010, un dossier molto curato che fornisce un’analisi dettagliata sulla situazione e sulle politiche regionali del trasporto ferroviario pendolare. L’associazione ambientalista, nel lanciare l’allarme rosso per la situazione di abbandono in cui versa il trasporto su ferro, prefigura un 2011 terribile che potrebbe culminare nell’anno nero per il nostro paese. A tal proposito Legambiente si scaglia contro il governo e contro il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli che, a fronte di una costante crescita tendenziale dei livelli di inquinamento e congestionamento delle nostre città, ostenta un omertoso silenzio rispetto ad una situazione drammatica destinata ad esplodere in conseguenza dei tagli irresponsabili previsti dalle manovre economiche di luglio e di dicembre caratterizzate da ingenti riduzioni di trasferimenti alle regioni per il fondo del servizio ferroviario locale.

DALLE FERROVIE UN TAGLIO DI 154 TRENI A LUNGA PERCORRENZA - In verità l’intesa raggiunta qualche giorno fa tra Regioni e Governo, successiva alla divulgazione del rapporto di Legambiente, ha in parte mitigato i riflessi negativi derivanti dal taglio delle risorse al settore dei trasporti,inizialmente fissati in 4 mld di euro, ma resta pur sempre una situazione che renderà ancora più carente il servizio offerto ai pendolari e in modo particolare per coloro che intendono muoversi con i treni. Per precisa ammissione dello stesso Amministratore Delegato di Fs Moretti, le ferrovie dello Stato hanno previsto per il 2011 un taglio di 154 treni a lunga percorrenza sui 600 attualmente esistenti. Non parliamo ovviamente dei treni Frecciarossa, ma più esattamente di quelli che producono perdite e, che nel caso specifico dell’Abruzzo, costituiscono la totalità dei servizi esistenti, essendo la nostra regione esclusa dal progetto di alta velocità. Ovviamente di queste ipotetiche riduzioni non vi è ancora traccia nell'attuale orario ferroviario entrato  in vigore lo scorso 13 dicembre, ma c'è da star tranquilli che presto costituiranno una triste realtà.

INTANTO CRESCE LA DOMANDA DI TRASPORTO FERROVIARIO - Un principio fondamentale dell'economia stabilisce che l'offerta dovrebbe risultare trainata dall'aumento della domanda. Nel caso del trasporto su ferro, avviene l'esatto contrario ovvero che a fronte di un aumento dei viaggiatori trasportati nel triennio 2008 / 2010, pari all'11,5% (circa 300mila passeggeri in più), il governo riduce i trasferimenti, costringendo le regioni a rivedere a ribasso i Contratti di servizio stipulati con il gestore ferroviario. Inoltre fa riflettere il rapporto del Censis secondo il quale ben il 70% dei 14 milioni di cittadini che attualmente si sposta con le auto private, sarebbe ben lieto di fruire di un mezzo pubblico altamente ecologico quale è il treno, a condizione di poter contare su un servizio efficiente e competitivo. 

ABRUZZO FANALINO DI CODA IN INVESTIMENTI E MATERIALE ROTABILE - I dati forniti da Legambiente riguardanti l'Abruzzo, evidenziano una Regione completamente trascurata in termini di investimenti. Le risorse statali, destinate al servizio ferroviario pendolare per il 2011, contrariamente agli annunci roboanti del governo nazionale e regionale, ammonterebbero, secondo Pendolaria 2010, a 7,2 Mln di €, dato che fa collocare la nostra regione al penultimo posto in Italia, dietro la sola Basilicata (Regioni a Statuto ordinario). Ma è sugli investimenti in materiale rotabile che ci collochiamo all'ultimo posto in comproprietà con altre regioni. Sempre secondo Legambiente, infatti,. nel 2010, l'Abruzzo non ha previsto nemmeno un euro di stanziamento per il materiale rotabile e appena lo 0,09% del bilancio regionale per il servizio ferroviario pendolare. L'Abruzzo detiene l'ultimo posto, questa volta in assoluto isolamento, anche per ciò che concerne i finanziamenti 2003-2010 riguardanti le infrastrutture. La casella dell'Abruzzo prevede infatti anche in questo un desolante 0 (zero) €.   

 

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