Dopo Oslo, Stoccolma e Londra anche Milano cercherà di seguire la scia delle grandi metropoli del Nord Europa alle prese con il grave fenomeno dell'inquinamento atmosferico dovuto essenzialmente all'enorme mole di mezzi privati che ogni giorno si riversa in città. La pollution charge ovvero letteralmente la tassa antinquinamento sarà introdotta dal capoluogo meneghino, in via sperimentale, a partire dal prossimo 19 febbraio e costituisce una novità per Italia da affiancare all'esperimento del 'road pricing' adottato dal sindaco di Bologna Sergio Cofferati. A differenza di quanto già accade nelle città europee dove vige il biglietto d'ingresso per entrare in centro, a Milano ci saranno 5 diverse tipologie tariffarie in base alle caratteristiche dell'automobile . Saranno sostanzialmente 5 le categorie di veicoli soggette al pagamento del ticket sulla base di quanto contribuiscono all'emissione di polveri sottili. La tariffa sarà rispettivamente, di 2, 5 e 10 euro per i veicoli di Classe 3, 4 e 5 e dovrà essere corrisposta nella fascia oraria compresa dalle 7 alle 18 dei giorni feriali. Non saranno esclusi residenti e i domiciliati a Milano, ma beneficeranno di particolari pass annuali a tariffa agevolata pari rispettivamente a 40, 100 e 200 euro per i veicoli di Classe 3, 4 e 5. Nella fase sperimentale, saranno esclusi dal pagamento della tassa le auto appartenenti alle prime due classi ovvero quelle meno inquinanti. Il provvedimento voluto dalla Giunta guidata dell'ex ministro Letizia Moratti sta registrando consensi anche dalla stessa minoranza di centro sinistra. Secondo Carlo Monguzzi, consigliere regionale dei Verdi «Si tratta di un provvedimento sostanzialmente giusto perché si basa sul principio che chi più inquina, più paga. Però non possono esistere esenzioni e soprattutto tutti i soldi che entrano - ribadisce Monguzzi - devono essere finalizzati a nuovi mezzi pubblici»
RASSEGNA STAMPA - "Libero" di domenica 5/11/2006