Data: 31/08/2011
Settore:
Cgil
VERSO LO SCIOPERO GENERALE. CAMUSSO: «DOPO L'INTERVENTO SULLE PENSIONI, RAFFORZATE LE NOSTRE RAGIONI» - Il sindacato guidato da Susanna Camusso sceglie di spiegare con un video le ragioni dello sciopero generale indetto per il 6 settembre contro la manovra economica - Guarda lo spot Le modalità dello sciopero nei trasporti - Le modalità nelle aziende abruzzesi di tpl - Preleva il manifesto

Le ragioni dello Sciopero Generale del 6 settembre sono tutte confermate e anzi rafforzate dalle ultime decisioni del governo. “Il carattere ingiusto, iniquo e depressivo delle manovre del governo (siamo ormai alla terza, ma è plausibile che se ne prepari una quarta) è confermato e rafforzato da norme che, come sulle pensioni, appaiano un vero e proprio golpe”. E' netto il giudizio del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso che oggi ha incontrato la stampa per spiegare le ragioni politiche dello sciopero generale di martedì 6 settembre. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Enrico Panini, Segretario Confederale, Responsabile dell'Organizzazione, che ha illustrato le modalità della mobilitazione.



Secondo Susanna Camusso non è possibile avere dubbi. Le novità scaturite dal 'vertice di Arcore' non fanno che “accentuare il carattere di iniquità delle norme” e introducono altre misure, come appunto quelle sulle pensioni e in particolare in merito al riscatto del militare e della laurea per chi va in pensione con 40 anni di contributi che “si prestano ad un contenzioso giuridico infinito”.



Viste tutte le novità e visto che vengono ritoccati solo due articoli mentre gli altri si lasciano inalterati, il giudizio politico della CGIL viene rafforzato e con esso i motivi che spingeranno i lavoratori a scioperare. La manovra rimane ingiusta e le ultime decisioni sul contribuito di solidarietà ne accentuano il carattere di provocazione sociale. Qualcuno magari potrà anche aver tirato un sospiro di sollievo per la cancellazione del contributo di solidarietà, ma nei fatti, ha detto con nettezza il Segretario Generale della CGIL, siamo in presenza di una manovra “classista”, anche se il termine classe, ha spiegato Susanna Camusso, assume oggi un connotato diverso rispetto al passato.



E' chiaro a tutti comunque che la manovra discrimina i lavoratori pubblici. Solo su questa parte del Paese ricade la manovra. Non c'è equità perché è stato appunto cancellato il contributo di solidarietà per gli altri. “Direi - ha precisato Susanna Camusso - che si può dire che è una manovra 'classista' al contrario”. Non sono solo i lavoratori pubblici ad essere colpiti perché in realtà la manovra “peggiora la condizione dei lavoratori in modo insopportabile. Il governo pensa a se stesso e non al futuro del Paese”. E' anche molto grave il messaggio che emerge dalle misure sulle pensioni e il riscatto della laurea e del militare. Si vuole dire ai giovani che non ci si può fidare delle istituzioni e dello Stato e che non ci sono prospettive di lavoro per chi studia. Un messaggio devastante. Forse il più devastante che mai questo governo abbia mandato.



Il carattere vendicativo delle misure del governo è confermato per esempio anche dalle norme sulle cooperative. Dopo gli interventi sul lavoro, giudicati dalla CGIL una vendetta del governo, “hanno deciso ora di intervenire anche sulle agevolazioni fiscali per le società cooperative”. Così, dopo le rinnovabili, con le cooperative sono stati colpiti gli “unici due settori in crescita nel Paese. Viene ovviamente il sospetto che si colpiscano tutti quei settori che in questi anni hanno avuto opinioni diverse rispetto al governo”. Susanna Camusso ha ribadito inoltre tutte le critiche della CGIL alle altre norme confermate, dall'articolo 8 (che si prospetta come un vero e proprio attacco alla Costituzione), le norme sui disabili che reintroducono i reparti confino, mentre il Segretario Generale della CGIL ha polemizzato con il Segretario della CISL, Raffaele Bonanni che ha salutato con favore le novità sull'Iva e che auspica l'approvazione della delega fiscale bocciata dalla CGIL.



Rispondendo alle domande dei giornalisti, Susanna Camusso ha ribadito la volontà unitaria della CGIL. Ma ha invitato di nuovo tutti, CISL e UIL comprese, a prendere una posizione netta sulle misure del governo che devono essere fermate ora. In ogni caso, ha ribadito il Segretario Generale, la mobilitazione della CGIL non si fermerà neppure dopo l'approvazione della manovra: “in gioco c'è il futuro del Paese”.



Manifestazioni e comizi in 100 piazze per dire che “un'altra manovra è possibile”, che non vogliamo rassegnarci: la CGIL “ha scelto il territorio” per caratterizzare lo sciopero generale del prossimo 6 settembre. Il Segretario Generale Susanna Camusso chiuderà la manifestazione di Roma.



Sarà il quinto sciopero generale dall'insediamento del Governo Berlusconi, il secondo da quando alla guida della CGIL c'è Susanna Camusso. Sarà anche il primo da lungo tempo a metà settimana, di martedì, rompendo una lunga consuetudine di scioperi di venerdì. Verrà anticipato da iniziative come una giornata di sensibilizzazione a Cagliari con 800 delegati in strada, la notte del Lavoro a Teramo, volantinaggi anche sulle spiagge in tutt'Italia, ed una conferenza stampa il 3 settembre alla Mostra del Cinema a Venezia con Ottavia Piccolo per un focus sulla cultura. Mobilitazione anche su Facebook, con due milioni di visualizzazioni della campagna della CGIL, ed un milione e mezzo per la pagina contro l'abolizione delle feste civili.



In questa fase di preparazione la CGIL ha già potuto constatare “una partecipazione molto intensa, con discussioni molto partecipate”, ha indicato il Segretario Confederale Enrico Panini, che oggi ha anticipato alcune modalità del prossimo Sciopero Generale. Ci saranno anche iniziative con l'associazione partigiani. A Napoli, il 6 settembre, il corteo della CGIL sarà aperto dai familiari dei marittimi di Procida da sei mesi in mano ai pirati in Somalia. Mentre in Puglia dagli immigrati, ed in particolare dai braccianti. A Genova ed in altre città numerose le commemorazioni delle vittime della guerra di liberazione.

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