Data: 02/12/2006
Settore:
Trasporto aereo
ALITALIA, IL GOVERNO CEDE LA QUOTA DI CONTROLLO - Solari (Filt Cgil) «Meglio tardi che mai. Si poteva fare a gennaio senza perdere undici mesi»

Il Consiglio dei ministri ha deliberato di procedere alla cessione di una quota di controllo di Alitalia da parte del ministero dell'Economia, che attualmente detiene il 49,9% del capitale della societą. Il governo ha deciso di aprire "una procedura competitiva a trattativa diretta, rivolta a potenziali acquirenti'', come si legge in una nota di Palazzo Chigi. Un ulteriore passo indietro dello Stato, dunque, dalla compagnia di bandiera indebitatissima e sull'orlo del fallimento. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, in conferenza stampa, ha assicurato che la quota di Alitalia che cedera' il Tesoro sarą inferiore al 30%. E che la procedura scelta dal governo e' ''la piu' trasparente possibile. I contatti saranno gestiti tramite gli advisor'', ha aggiunto Letta precisando che ''l'obiettivo e' il rilancio della compagnia di bandiera''.

La nota di Palazzo Chigi spiega che la decisione "e' stata assunta in coerenza agli intendimenti espressi dal governo lo scorso 10 ottobre di porre la ricerca di alleanze internazionali strategiche al centro della propria azione politica, riservandosi di effettuare entro il gennaio 2007 le scelte definitive riguardanti il futuro dell'Alitalia''.

LE REAZIONI DELLA CGIL
La cessione da parte del Tesoro di una quota di Alitalia "e' la conferma di quello che sapevamo. Ora bisogna essere molto attenti alle modalita' e ai contenuti della gara, al piano industriale, agli investimenti, alla solidita' finanziaria". E' quanto ha dichiarato Guglielmo Epifani, segretario generale della Cgil, dopo la decisione presa dal Consiglio dei ministri. "E' un tentativo - ha detto Epifani a proposito della gara - di non far morire Alitalia. E' arrivata al capolinea, bisogna evitare il tracollo. L'importante e' che ora si facciano bene tutti i passaggi", anche con l'ausilio "di un confronto permanente tra governo e sindacati".

Meglio tardi che mai: e' comunque preferibile una situazione in movimento piuttosto della palude stagnante degli ultimi undici mesi'. E' quanto ha affermato, il segretario generale della Filt-Cgil, Fabrizio Solari. 'Naturalmente - sottolinea Solari - per dare un giudizio di merito occorre verificare chi entrera' nella compagine azionaria e con che piano industriale'. 'Fermo restando che e' necessario un grande alleato internazionale - secondo il dirigente della Cgil - visto che in oriente non si e' ancora trovato un interlocutore e quelli europei mostrano una arroganza eccessiva, e' sensato cominciare a trovare un partner nazionale. Certo - conclude Solari - tutto cio' si poteva fare a gennaio senza perdere undici mesi'.

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