Data: 03/05/2012
Settore:
Economia
DETASSAZIONE 2012: L’ARPA SOSPENDE LE AGEVOLAZIONI AI LAVORATORI - Manca il Dpcm di attuazione. Si alleggerisce la busta paga dei dipendenti - Il verbale del 23 aprile - Rassegna stampa

La notizia era nell’aria. Con una precedente informativa (leggi la news), avevamo già lanciato l’allarme sul rischio concreto di perdere per l’anno in corso le agevolazioni fiscali legate alla detassazione dello straordinario e più in generale del cosiddetto salario produttivo. L’applicabilità della misura agevolativa fiscale, infatti, pur essendo stata riproposta anche per il 2012 dalla L. n. 183/2011 (legge di stabilità 2012), è direttamente legata ad un apposito Decreto attuativo (Dpcm di attuazione) previsto dalla stessa Legge, ma che purtroppo il Governo stenta ad emanare. Tale Decreto attuativo dovrebbe fissare il campo di applicazione ovvero sia l'importo massimo agevolabile che il limite massimo annuo di reddito, consentendo pertanto, ai sostituti d’imposta e quindi alle aziende di determinare i soggetti aventi diritto all’applicazione dell’aliquota fiscale agevolata del 10%.

MENO RISORSE, MENO BENEFICIARI: DETASSAZIONE PIU DIFFICILE - Il plafond a disposizione per il 2012 è di 835 milioni e per il 2013 di soli 263 milioni: questo farebbe pensare che per l’anno in corso saranno ben pochi i destinatari e comunque ben al di sotto di quelli fatti registrare nel 2011 anno in cui l’agevolazione riguardava i lavoratori con un reddito inferiore ai 40mila euro annui e per una somma complessiva detassabile di 6.000 euro. Da alcune indiscrezioni - ma manca come detto l’ufficialità – l’orientamento del governo sarebbe quello di abbassare il limite del reddito annuale a 30mila euro consentendo l’agevolazione fiscale fino ad un massimo di 2.500 euro di imponibile.

L'ARPA SOSPENDE L'APPLICAZIONE DELLA NORMA - L’Arpa, a scopo puramente cautelativo, ha comunicato ufficialmente alle Organizzazioni sindacali la sospensione immediata della tassazione agevolata sulle somme individuate nell’accordo sottoscritto il 24 maggio 2011. Una soluzione che, con ogni probabilità e, in virtù del perdurare dell’assenza - per l’anno in corso - di una normativa in materia di applicazione dell’imposta sostitutiva del 10%, sarà imitata da tutte le imprese.

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