Dopo un blocco durato oltre cinque anni, scattano dal 1° gennaio 2007 gli aumenti delle tariffe ferroviarie. I ritocchi mediamente pari al 9 % interesseranno esclusivamente i treni cosiddetti di fascia alta ovvero Eurostar, Intercity e Alta Velocità e non colpiranno pertanto i treni usati dai pendolari (regionali, interregionali ecc.). Sostanzialmente si tratta di aumenti annunciati già da tempo in considerazione del forte disavanzo che caratterizza il guppo Fs, ma anche per ridurre il sensibile divario esistente con le tariffe ferroviarie applicate in altri paesi europei quali Spagna, Francia e Germania dove, secondo le Ferrovie, a parità di classe e di standard qualitativo, le tariffe italiane sono in assoluto le più basse in Europa (vedi tabella allegata).
ALCUNI ESEMPI - Milano-Napoli su Eurostar costerà 5,71 euro in più; 2,84 sul Roma-Lecce. Sull'Alta Velocità Roma-Napoli si passerà in prima classe da 39 a 43 euro (+10%), mentre sul Torino-Milano il prezzo passerà in prima classe da 20 a 25 euro e da 15 a 20 euro in seconda classe. Sugli Intercity l'aumento medio assoluto sarà di un euro.
LE PROTESTE DEI CONSUMATORI - Annunciano battaglia le associazioni a tutela dei consumatori che definiscono gli aumenti applicati dalle ferrovie del tutto ingiustificati e c'è chi come il Codacons che annuncia il ricorso al Tar del Lazio. Secondo il presidente della Federconsumatori Rosario Trefiletti «Sono aumenti da cancellare. Si dovrebbe fare un serio piano di riorganizzazione e risparmio. Un aumento dei biglietti delle ferrovie lo si poteva eventualmente proporre solo dopo un netto miglioramento della qualità del servizio soprattutto su tre questioni fondamentali: sicurezza, puntualita' ed igiene. Ma tutto cio' ancora manca e siamo lontani anni luce da un minimo di decenza qualitativa. Il necessario processo di riorganizzazione delle ferrovie - prosegue Trefiletti - avrebbe dovuto trovare le risorse, nella fase attuale, solo attraverso un intervento della proprietà, che in questo caso è lo Stato, nonche' attraverso il superamento di sprechi e di inefficienze all'interno dell'azienda. Solo dopo si sarebbe potuto discutere di un adeguamento delle tariffe anche in relazione ai costi ed ai prezzi realizzati a livello europeo. Inizia male - conclude il Presidente di Federconsumatori - la nuova gestione delle ferrovie e metteremo in campo come Federconsumatori ogni iniziativa atta a scongiurare questa decisione»