Quello appena terminato, sul piano politico sindacale, è stato un anno particolarmente impegnativo, ricco di eventi. Il 7,8 e 9 febbraio, a Napoli, presso la Città della Scienza, in un luogo carico di significati, che occupa gli spazi liberati dalla dismissione dell'acciaieria Ilva di Bagnoli, si è svolto l'VIII congresso nazionale della Filt. Nel corso dei lavori, si è sviluppata una discussione a 360 gradi: dalla situazione internazionale a quella politica ed economica del paese, dalle grandi scelte strategiche che il sindacato confederale è chiamato a mettere in campo alle tematiche strettamente legate al settore dei trasporti. Fabrizio Solari è stato rieletto segretario generale con 90 voti a favore, nessuno contrario e un solo astenuto. Il 4 marzo, a Rimini, è calato il sipario sul XV congresso nazionale della Cgil, un congresso che si è concluso in modo unitario e con la rielezione di Guglielmo Epifani alla guida della confederazione di Corso Italia. E proprio il segretario generale della Cgil, nella relazione d'apertura del congresso, parlò di un paese "al bivio", bisognoso di un profondo cambiamento di volontà, indirizzi, scelte, strumenti e priorità. Altrimenti destinato a restare indietro e dividersi. Un giudizio impietoso quello di Epifani, ma che non si basava su un pregiudizio ideologico e di parte. Anche se in tutti noi in quel periodo c'era una trepidante attesa: aspettavamo il vento di aprile, fiduciosi in un cambiamento. E il vento cambiò. L'11 aprile, al termine di una lunga notte elettorale, il leader dell'Unione Romano Prodi convocò una conferenza stampa a Piazza Santi Apostoli per annunciare al paese la vittoria alle elezioni politiche: "Care amiche e cari amici abbiamo vinto, ora dobbiamo iniziare a lavorare insieme per cambiare l'Italia". Il 25 e 26 giugno gli italiani sono stati chiamati di nuovo alle urne, questa volta per esprimersi sulla riforma costituzionale approvata dalla maggioranza di centrodestra del precedente parlamento e con il 61,7% dei voti hanno detto "NO" al tentativo di demolire la nostra Carta, nella convinzione che sia possibile, invece, realizzare un'Italia più unita, più solidale, più coesa e più moderna. Un risultato importante, conseguito anche grazie all'apporto della Cgil che si è impegnata fortemente con le proprie strutture e i propri militanti, insieme al Comitato unitario per la difesa della Costituzione presieduto da Oscar Luigi Scalfaro. Sul versante dei trasporti, il primo passo di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti verso il nuovo esecutivo è stato quello di chiedere l'intervento del Presidente del Consiglio per rendere possibile un confronto tra governo, aziende e sindacati, dove nella piena distinzione e autonomia dei ruoli, sia possibile trovare delle soluzioni ed evitare che il saldarsi delle diverse situazioni di emergenza del settore dei trasporti possa determinare la paralisi del paese. Nella convinzione che solo all'interno di una visione d'insieme sia possibile tentare di rimediare alla situazione di grave crisi che attraversa la gran parte dei settori dei trasporti. Nacque così l'idea di una "cabina di regia" che si concretizzò il 14 luglio a Palazzo Chigi. Purtroppo, però, questo strumento, dal sindacato fortemente voluto, non è ancora decollato. Con il risultato che il più delle volte siamo costretti ad affrontare le singole emergenze fuori di un quadro d'insieme e senza il supporto di quegli strumenti, anche di metodo, stabiliti con l'istituzione della cabina di regia. Proprio in questi ultimi giorni hanno trovato finalmente una positiva soluzione vertenze come quella relativa al rinnovo del biennio economico del trasporto pubblico locale o della proroga della convenzione tra lo stato e la compagnia di navigazione Tirrenia. Altre vertenze, però, come quella relativa al futuro di Alitalia rimangono ancora drammaticamente aperte e piene di incognite. Sul piano più propriamente organizzativo nel mese di novembre si è svolto un seminario della Cgil per istruire i temi che saranno al centro della prossima conferenza di organizzazione, che si svolgerà nella primavera del 2008. Una conferenza deliberante, per affrontare con l'innovazione necessaria tutto ciò che riguarda le strutture e il significato della parola rinnovamento. Questo significa ragionare anche sull'autoriforma della Cgil, di cui abbiamo bisogno per far fronte alle nuove tematiche sociali economiche e del lavoro, nella consapevolezza che scelte politiche e organizzative devono saper camminare insieme, analizzare il passato per essere in grado di progettare il futuro tenendo conto dei cambiamenti e, quando possibile, addirittura anticiparli. Si tratta di avere l'ambizione di organizzare la Cgil del XXI secolo tra vecchie e nuove identità, ove l'antica identità si trasforma in nuovi valori, nuovi diritti, nuove esigenze del mondo del lavoro che è cambiato notevolmente, senza, però, lasciar cadere nulla di tutto ciò che è stato e continua ad essere l'anima della nostra idea del ruolo della rappresentanza che ci ha reso così determinati nei decenni che abbiamo alle spalle. Un obiettivo ambizioso quello che ci poniamo e che vuole rispondere anche a coloro che sostengono che la rappresentanza del lavoro è in crisi perché tutta la sua storia è stata plasmata dal nazionalismo e dal socialismo e quindi con la globalizzazione non ha più ragione di essere. Su questo numero del nostro mensile sono trattati alcuni temi che saranno al centro della conferenza di organizzazione, quali "I processi di accorpamento delle categorie nella nuova dimensione del lavoro" e "L'informazione, la comunicazione, l'informatizzazione, la visibilità della Cgil". Il tema centrale resta quello dell'insediamento e il tesseramento rappresenta la radiografia del nostro stato di salute e quindi del nostro livello di rappresentanza. Sono profondamente convinta che la nostra organizzazione, nell'anno del centenario della Cgil, possa superare il pur ragguardevole numero di 140.651 iscritti/e dell'anno precedente. Fiduciosa che grazie al lavoro e all'impegno di tutti i compagni e le compagne questo obiettivo sarà raggiunto non mi resta che augurare alle lavoratrici e ai lavoratori dei trasporti buone feste e un felice 2007.
(*) Alessandra Macci - Segretaria nazionale Filt Cgil
Tratto da
"IL LAVORO NEI TRASPORTI"