Data: 08/01/2013
Settore:
Trasporto pubblico locale
BACINO UNICO E AZIENDA UNICA DI TPL: CONFERMATO LO SCIOPERO REGIONALE DELL'11 GENNAIO - I Sindacati: «Salviamo il trasporto pubblico locale. Politici irresponsabili» - Gianni Chiodi: «Azienda unica? Solo se conviene» - Speciale multimedia (Rete8) - Rassegna stampa

Il Progetto di Azienda Unica Regionale, dopo ben due Leggi Regionali la n.1/2011 e la n.1/2012, è inspiegabilmente fermo in Consiglio Regionale ormai dal 01 agosto 2012.

NON VI SONO PIU’ ALIBI
Con enorme senso di responsabilità le Organizzazioni Sindacali di Categoria hanno sottoscritto in data 20 dicembre 2012 con l’assessore Morra un accordo con cui si sono impegnate ad evitare un innalzamento dei costi del personale con la nascita dell’azienda unica; questo per sgombrare il campo da sterili strumentalizzazioni.

NON E’ BASTATO
La politica d’Abruzzo, con una perfida regia non ha inteso discutere nemmeno nell’ultima occasione utile del 2012 (l’approvazione della legge finanziaria regionale) questa riforma. Ancor più grave è che non si è udita nessuna voce gridare contro la stasi di questa riforma, quasi vi fosse un tacito consenso rispetto a questo atteggiamento. Eppure, per farla, la Regione ha costituito un Tavolo Tecnico, un Gruppo di Lavoro, fatto audizioni in IV Commissione, affidato consulenze, tenuto Seminari…

PERCHE?
Le motivazioni? Appartengono esclusivamente a logiche riconducibili a interessi personali e all’azione di politici servili ed indolenti. C’è chi vorrebbe (imprese private e politica) accaparrarsi il servizio per poi amministrare il TPL d’Abruzzo con questi criteri: (maggiori costi per l’utenza) + (minori diritti per i lavoratori) = ARRICCHIMENTO PERSONALE

UNA SITUAZIONE INACCETTABILE !

CON LO SCIOPERO DELL’11 GENNAIO 2013 intendiamo lottare per la costituzione di un sistema di trasporto pubblico più efficacie ed economico che nell’individuare un unico bacino regionale da affidare a gara pubblica, sia in grado di salvaguardare i livelli occupazionali e dei servizi. Lottiamo per una necessaria riorganizzazione del settore che non può prescindere prioritariamente dalla fusione delle tre Aziende Pubbliche regionali.

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