Data: 07/01/2005
Settore:
Ferrovieri
Grave incidente ferroviario sulla Bologna Verona. Bilancio pesante: vittime e numerosi feriti

Incidente ferroviario a Crevalcore
«Sicurezza dei treni: un'emergenza nazionale»

Mentre il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi, si dirige sul luogo dell'incidente ferroviario a Crevalcore, dopo aver disposto la nomina di una commissione di inchiesta per verificare le cause tecniche e le dinamiche dell'incidente, a Roma si levano le voci di sindacati e opposizione che denunciano il mancato raddoppio della linea ferroviaria nel tratto in cui è avvenuto l’incidente, e la totale assenza di sistemi di sicurezza lungo il percorso e sulle locomotive.
Di «emergenza nazionale sulla sicurezza ferroviaria» parla il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. «Mentre si vendono sogni con ponti e mega opere- ha detto il leader dei verdi- si tagliano pesantemente i fondi per le linee, la sicurezza e il personale sulle tratte che servono quotidianamente milioni di cittadini. Le conseguenze, tra disservizi e rischi, sono puntualmente denunciate dai sindacati. Adesso occorre che il governo - conclude Pecoraio - venga in parlamento presentando un piano di sicurezza e di rilancio delle ferrovie».
Il raddoppio di quella linea ferroviaria era stato richiesto a gran voce da comitati di pendolari, associazioni ambientaliste ed enti locali. «È una linea abbandonata all'incuria, ma mai mi sarei immaginato un incidente del genere» ha detto il presidente del comitato dei pendolari di Crevalcore, Renato Golini. «Spesso -ha aggiunto- i treni sono vecchi, a volte ancora diesel, senza estintori, con le finestre piccole dalle quali non si può scappare. La tratta è oggetto di lavori per il raddoppio da anni. Già dal 1986 sono iniziati i lavori che dovevano finire nel 1990. e invece, siamo nel 2005 e solo ora, da poco, i cantieri sono ripartiti ma non esattamente nel punto dell'incidente, che è ancora a binario unico».
L’insicurezza del tratto, a binario unico, era nota da tempo e i sindacati spesso avevano denunciato la mancata installazione di nuovi sistemi di controllo. «Sono anni -continua De Rosa- che come Cgil segnaliamo quanto quella tratta sia obsoleta. La cosa è scandalosa, specie se si pensa che questa linea collega Verona a Bologna e al Brennero. È la nostra finestra sull'Europa ed è una finestra vecchia. Dovrebbe essere una delle più moderne. Sono 30 anni che andiamo avanti nella speranza che partano i lavori per duplicare la linea. Invece in moltissimi tratti c'è ancora un binario solo».
Anche la senatrice Daria Bonfietti (ds), parla del problema cronico dell’insicurezza che non riguarda soltanto la linea ferroviaria ma anche le locomotive: «mancano in cabina gli apparati capaci di intervenire in modo automatico ed il nuovo sistema di controllo è previsto solo per il lontano 2010: tempi troppo lunghi per la sicurezza dei viaggiatori, che in questo modo è messa costantemente a repentaglio».
Un interrogativo si leva dalle fila dei Pdci, per voce del senatore Gianfranco Pagliarulo: «Perché i pochi investimenti sono stati destinati a tratte più commerciali a doppio binario?».
L’augurio, espresso dal segretario nazionale Ugl-Ferrovie Umberto Nespoli, è che di fronte a tale disastro «finalmente, dopo le ripetute sollecitazioni mosse dal sindacato, si possa finalmente ordinare una seria indagine sullo stato di sicurezza dell'esercizio ferroviario».

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