Nulla di fatto dall'incontro che le organizzazioni sindacali di categora Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast, Ugl e Orsa hanno avuto lo scorso 15 marzo con l'Amministratore Delegato del gruppo Fs Mauro Moretti (nella foto). Il Governo - si legge dal comunicato unitario diramato dalle organizzazioni sindacali - non ha ancora risposto alle richieste del sindacato relative all'apertura di un tavolo di confronto sulle regole per le liberalizzazioni che dovranno essere improntate nel rispetto delle condizioni di sicurezza evitando fenomeni di dumping contrattuale, sulle clausole sociali e sul nuovo assetto contrattuale del settore, insieme ai necessari sostegni per lo sviluppo del trasporto ferroviario e il superamento della crisi di FS. L'Amministratore Delegato, da parte sua, - proseguono nel comunicato i sindacati - pur dichiarando la volontà del Gruppo FS di sostenere un Piano d'Impresa improntato allo sviluppo, non è stato in grado di presentarlo, in quanto sono ancora in corso i confronti tra Azienda e Governo.
Pertanto - insistono le organizzazioni sindacali - la situazione si conferma molto grave e preoccupante. Il persistere del blocco delle assunzioni necessarie a garantire il mantenimento degli attuali livelli di produzione rischia di ingenerare una spirale negativa irreversibile con conseguenze sulla regolarità e sulla qualità del servizio offerto nonché sul corretto svolgimento delle relazioni industriali. Il ritardo e le incertezze nella definizione del Piano d'Impresa, inoltre, non si spiegano e creano i presupposti per gravi ripercussioni sull'occupazione e sul reddito dei lavoratori.
Alla luce di queste considerazioni rimane confermato lo sciopero proclamato per il 13 aprile prossimo cui aderiranno anche i lavoratori del settore degli appalti e delle attività di supporto ferroviario.
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