Data: 12/07/2013
Settore:
Filt Cgil Abruzzo
CRONACA DI UN VIAGGIATORE (INTERESSATO) CHE UTILIZZA IL SERVIZIO PUBBLICO PER I COLLEGAMENTI SU ROMA - Ecco cosa accade con il monoagente. Rolandi (Filt Cgil) «Verificati sul campo i gravi disagi per l'utenza e i rischi sulla sicurezza» - Preleva la cronaca di un viaggiatore (interessato) - Rassegna stampa - La prima pagina del quotidiano "Il Centro" - guarda

A proposito della vertenza che si è aperta nei giorni scorsi e che vede contrapposti sindacati dei trasporti e azienda Arpa rispetto alla decisione della società regionale di eliminare i bigliettai (o più tecnicamente il secondo agente ) nei collegamenti da e per la capitale, voglio rappresentare la mia esperienza personale che ho avuto modo di acquisire recandomi a Roma questa mattina.

Premetto che sarà indubbiamente una rappresentazione di parte ma per il solo motivo che nel recarmi a Roma con il mezzo pubblico, ho incarnato la doppia veste di utente/viaggiatore e quello di rappresentante sindacale del settore. Intanto fatemi togliere un piccolo sassolino dalle scarpe.

Contrariamente agli amministratori delle aziende di trasporto ( presidenti, consiglieri, direttori di nomina politica) abituati a muoversi con le auto di rappresentanza messe a disposizione dalle società regionali che dirigono ed a salire a bordo dei pullman solo per fare passerella durante le celebrazioni per l'acquisto di nuovi autobus, noi, per diverse ragioni riconducibili anche alla necessità di verificare sul campo sia i servizi offerti all'utenza che le condizioni di lavoro di coloro che rappresentiamo, preferiamo muoverci con i mezzi pubblici.

E proprio alla luce di questa premessa, questa mattina (mercoledì 10 luglio 2013) così come nelle altre occasioni in cui mi capita di dover raggiungere la Capitale, mi sono presentato alla buon'ora (6.50) presso la biglietteria di Sistema SPA ( gruppo Arpa ) in piazza della Repubblica. Breve scambio di battute con la lavoratrice addetta alla vendita dei titoli di viaggio che rischia il proprio posto di lavoro a seguito della dismissione, decisa dal presidente di Arpa Cirulli, della partecipazione azionaria con conseguente privatizzazione della società di servizi.

Salgo quindi a bordo dell'autobus bipiano della società DI FEBO-CAPUANI che opera in pool con ARPA e DI FONZO garantendo insieme il collegamento no-stop fra Pescara, Chieti Scalo e Roma sin dal 1980 come recita la pubblicità sui loro rispettivi siti web.
Noto subito la presenza di un solo autista impegnato, come è ovvio, nelle fasi immediatamente precedenti la partenza prevista per le ore 7.00, a sistemare i bagagli dei viaggiatori nei bagagliai laterali e a dare informazioni all'utenza sui posti assegnati, sull'orario di arrivo, sulle corse di ritorno ecc.

Si parte puntuali alle ore 7.00. Prima sosta alla fermata adiacente la sede del comune di Pescara dove solitamente salgono altri viaggiatori.
Poi si riparte e percorrendo l'asse attrezzato si raggiunge l'uscita di Chieti per poi puntare ad un'altra sosta, quella di Chieti scalo nel piazzale della stazione ferroviaria. E qui ovviamente sale un altro numero importante di viaggiatori fino a riempire l'intero pullman bipiano.

L'autista / bigliettaio anche in questa occasione si presta alla sistemazione dei bagagli dei nuovi arrivati ma non è finita qui. Lo vedo infatti salire frettolosamente a bordo e, prima di ripartire, si accinge a controllare e vidimare i biglietti di tutti i viaggiatori trasportati sia quelli saliti a Pescara che quelli di Chieti.

Naturalmente tale operazione di verifica e controllo che in precedenza veniva effettuata dal secondo agente durante il viaggio e dopo aver lasciato Chieti, viene ora effettuato dall’unico autista presente a bordo e in una condizione di chiara violazione delle norme sulla sicurezza. E’ facile infatti immaginare che mentre l’autista è indaffarato a controllare i tickets dei viaggiatori recandosi anche al piano superiore, il posto guida rimane tranquillamente incustodito e addirittura con il motore acceso anche per non creare ulteriori disagi all’utenza visto il caldo di questi giorni.

Gli effetti sono un comprensibile ritardo di quindici minuti nella partenza da Chieti (7.30 anziché 7.15 come da tabella di marcia) cui vanno sommati ulteriori 15 minuti che per chi usualmente utilizza tale tratta, costituiscono la norma quando si esce dall'autostrada e si affronta il GRA.
Conclusione arrivo a Roma alle 10.00 dopo tre ore anziché alle 9.30 come da tabella di marcia e tutto questo in un contesto in cui tutto è filato liscio ovvero nessun particolare ingorgo, nessun viaggiatore che avverte bisogni fisiologici e che chiede di scendere al primo autogrill e nessun bambino che ha il mal d'auto. Altrimenti??? E come la metteremmo con i limiti sui tempi di guida imposti dalle normative europee considerando che l'autobus in questione e' partito da Roseto degli Abruzzi alle 5.55 prima di toccare Pescara.

Tutto questo senza considerare il pessimo servizio offerto all'utenza cui non verrà mai -e sottolineo mai - garantito il rispetto degli orari teoricamente previsti. Se questo è il risultato per stare al passo con la concorrenza..

Ora sono sull'autobus di ritorno verso Pescara vettore Di Fonzo. Partenza ore 17.30 ma con il secondo agente in veste di bigliettaio. Una fortuna per i viaggiatori e per il sottoscritto

Roma, 10 luglio 2013

Franco Rolandi
Segr.reg.le Filt Cgil Abruzzo

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