Data: 27/03/2007
Settore:
Politica regionale
W L'ITALIA, LA REPLICA DI PINA FASCIANI - La parlamentare abruzzese replica a Riccardo Iacona: «Amarezza per la parzialità delle informazioni» Pane e politica - Il video integrale della terza puntata

Caro Riccardo Iacona ... Così comincia la replica di Pina Fasciani al giornalista Riccardo Iacona autore di una inchiesta andata in onda in tre puntate nella trasmissione di rai3 "W l'Italia, Pane e Politica" (nella foto il segretario della Cgil di Pescara Castellucci e lo stesso Iacona). Gran parte della puntata andata in onda lo scorso 18 marzo ha focalizzato l'attenzione sull'elezione a parlamentare nelle file dei Ds di Pina Fasciani mettendo in evidenza le falle della legge elettorale che porta ad eleggere persone che non sembra risultano espressione della volontà popolare.

LA REPLICA DI PINA FASCIANI
Ho seguito con attenzione la tua trasmissione su rai tre, "W l'Italia, Pane e Politica", dalla prima puntata fino a domenica scorsa, nel viaggio dalla Calabria a Roma, passando per l'Abruzzo. Hai raccontato della politica, dei suoi difetti, delle sue degenerazioni e di ciò che ha prodotto la legge elettorale per l'elezione del Parlamento. Una legge voluta dal centrodestra che ha creato una profonda separazione tra elettori ed eletti, come da te denunciato, su cui sono pienamente d'accordo.

La tua inchiesta mi ha coinvolto, sono stata una dei protagonisti dell'ultima puntata.

Non ti nascondo la mia amarezza per la parzialità delle informazioni da te trasmesse circa il percorso seguito dai DS, il mio partito, per candidarmi.

Ti avevo raccontato che si erano riunite tutte le sezioni dei DS della provincia di Pescara le quali, a maggioranza, avevano proposto il mio nome. La decisione era stata successivamente approvata e ufficializzata dal direttivo provinciale con 75 voti a favore su 110.

Perché questo non lo hai detto e ti sei limitato a mostrare i risultati del voto di una sola sezione anziché quelli di tutte? Perché pur avendo intervistato la segretaria regionale dei DS, Stefania Misticoni, il segretario provinciale di federazione, Massimo Sfamurri, e altre persone che mi conoscono e mi hanno sostenuta, hai mandato in onda solo le interviste a coloro che non lo hanno fatto? Perché pur avendomi accompagnata per due giorni (1 e 2 febbraio 2007) per conoscere il mio impegno sul territorio (la regione Abruzzo) hai evitato di parlare delle iniziative che hai filmato?

Eri presente quando ho incontrato il Comitato di Civita D'Antino per discutere l'installazione di un impianto eolico in una zona protetta e su cui ho prodotto un'interrogazione parlamentare;

eri presente quando ho incontrato tutti i Sindaci della Valle Roveto per discutere la messa in sicurezza della disastrata superstrada de Liri su cui, anche in questo caso ho prodotto un'interrogazione parlamentare (ti aggiorno che A.N.A.S. ha deciso di stanziare 12 milioni di euro per ovviare alla pericolosità della stessa);

eri presente quando ho visitato un centro disabili di Pescara per conoscere più da vicino le iniziative del centro stesso;

eri presente quando ho incontrato il manager della A.S.L. di Pescara, dott. Balestrino, per trovare possibili e concrete soluzioni per la stabilizzazione dei precari.

Tu c'eri eppure non l'hai raccontato. Ti ho parlato del mio impegno per l'aeroporto di Pescara e di altro ancora, tutte iniziative riscontrabili, come ti ho detto, sul mio sito e su quello della Camera dei Deputati.

Perché questo vuoto? Perché pur avendo vissuto tu in prima persona "la verità" non l'hai raccontata?

Da qui l'amarezza, l'amarezza di scoprire che il tuo obiettivo non è stato quello di raccontare ciò che hai visto, ma quello che volevi vedere. Qualcosa che ha a che fare con il Congresso dei DS? Forse.

Sono dell'idea che la politica vada ripensata, che le degenerazioni vadano combattute e che chi è investito di una funzione pubblica debba darne conto innanzitutto ai cittadini, agli elettori. In particolare i cosiddetti "nominati dai partiti" che devono certamente recuperare un rapporto diretto con gli elettori impegnandosi a fondo nel lavoro (come sai i DS intendono modificare questa legge). Mi chiedo, però, se non sono i giornalisti come te a raccontare "il vero" chi lo dovrebbe fare? E ancora se i giornalisti come te non aiutano i cittadini, attraverso un racconto imparziale a distinguere chi fa politica con serietà e impegno, al servizio della comunità, da chi invece usa la politica per propri personali tornaconti, questi stessi giornalisti contribuiscono al rinnovamento della politica o producono l'effetto contrario? Il rischio è che si lasci annegare il "buono" che c'è nella palude dell'antipolitica e del qualunquismo che tutto travolge. Io penso che i cittadini abbiano bisogno, in particolare oggi, di esempi e simboli positivi cosicché possano riappassionarsi alla politica. Conosco persone serie, oneste, competenti, tra i deputati, gli assessori, i sindaci, nelle sezioni, persone su cui i cittadini possono e devono contare per riconquistare fiducia e speranza nelle istituzioni e io mi sento tra questi (d'altro canto tu stesso quando mi hai salutata mi hai detto "sei brava e sei una brava persona"). Perché su costoro non si accendono mai i riflettori?

Chiudo questa lettera raccontandoti un aneddoto: un compagno questa sera mi ha telefonato, come del resto molti oggi, per commentare la tua trasmissione e a proposito degli operai della F.A.T.E.R. e delle casalinghe al mercato di Pescara che dicevano di non conoscermi mi ha detto una cosa che mi ha colpito: "chi non ti conosce non sa quello che perde". L'ho ringraziato di cuore.

Un cordiale saluto e buon lavoro.

On. Pina Fasciani


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