Treni del trasporto pubblico locale soppressi a causa di guasti tecnici e dell’assenza di personale e in Sangritana scatta il sopralluogo della Regione. Blitz, ieri mattina, del consigliere delegato ai trasporti Camillo D’Alessandro negli uffici e nelle officine dell’ex Ferrovia Adriatico Sangritana, oggi un marchio della società unica dei trasporti Tua. Il motivo della visita a sorpresa del rappresentante del governo regionale è stata la soppressione, nelle ultime due settimane, di alcune corse sul tracciato ferroviario regionale. Alla base della cancellazione di questi treni ci sarebbero dei guasti tecnici, che hanno tenuto fermi due Minuetto (i convogli elettrici soprannominati “Lupetto” in Sangritana), e la concomitante assenza da lavoro di ben undici dipendenti, cinque macchinisti e sei capitreno. «Alcuni sono assenti giustificati, per malattia e infortuni, ma ci risultano anche permessi da legge 104 (quelli per chi assiste un familiare, ndc) e permessi sindacali, ripetuti», spiega D’Alessandro al termine della visita informale nell’azienda. Il sopralluogo è partito dall’officina di Torre Madonna, a Treglio, ed è continuato alla stazione nuova di via Bergamo per terminare negli uffici amministrativi di via Dalmazia, in centro a Lanciano. «Questi due ordini di motivi, i guasti e le assenze di personale», precisa il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale con delega ai trasporti, «hanno generato la necessità di rivisitare alcune tratte e sopprimere alcune corse. Ho chiesto agli uffici di preparare un dossier puntuale, per capire che cosa è accaduto, la dinamica dei guasti e i tempi per ripristinare i treni, nonché la situazione del personale che a vario titolo si è assentato da lavoro». Per quanto riguarda i Minuetto, sono stati bloccati dalla rottura dei cuscinetti del riduttore. L’intervento di riparazione non può essere eseguito direttamente nell’officina Sangritana, quindi non si conoscono al momento i tempi di recupero. Di un terzo treno, un’automotrice 776, è quasi completata la riparazione e dovrebbe tornare in servizio tra lunedì e martedì prossimi. Più complesso il discorso sul personale. La fase di transizione alla società unica non è stata indolore e la contrattazione è ancora in atto. Dal primo settembre alcuni amministrativi potrebbero cambiare sede, da Lanciano essere trasferiti a Pescara o a Chieti, e con il contratto unico i dipendenti del settore ferro si vedranno decurtare lo stipendio. «Il futuro del trasporto pubblico locale ruota sull’integrazione tra gomma e ferro. Tutto può accadere tranne che Sangritana venga percepita come non all’altezza di questa sfida», dichiara Camillo D’Alessandro, «l’amministrazione regionale non è distante in questa fase: interverremo ogni qual volta si presenterà un problema per sapere da che cosa è dipeso e quanto tempo occorre per risolverlo. E questo fino a quando la funzione della Sangritana non sarà consolidata. Ma sia chiaro che la Regione è alleata di chi lavora e vuole garantire un futuro alla società, e nemica di chi crea problemi», è il messaggio che manda l’esponente regionale, «perché ci giochiamo una sfida importante, il futuro stesso del trasporto pubblico locale». ("il centro" del 22 luglio 2015)