La Cgil nazionale lancia oggi la pagina tematica www.adessolosai.it. "Il Jobs act - spiega la confederazione - non ha ampliato ed esteso le tutele, come sostiene l'esecutivo, ma destrutturato il diritto del lavoro e messo in discussione i diritti dei lavoratori. Per questo abbiamo pensato a uno strumento semplice e accessibile a tutti che permettesse a chiunque di informarsi, con vari gradi di approfondimento, sul reale contenuto del provvedimento varato dal governo Renzi".
La prima uscita estiva del sito contiene una sintesi dei principali cambiamenti introdotti e la guida tematica di Wikilabour, scaricabile, sui decreti attuativi della legge 183/2015. Successivamente la pagina verrà implementata con una sezione dedicata agli accordi siglati dalla Cgil che contrastano queste norme e garantiscono i diritti preacquisiti dei lavoratori, con gli orientamenti e i commenti della Consulta giuridica della confederazione e con ulteriori materiali esplicativi rivolti ai delegati sindacali. Inoltre, a partire dal prossimo 24 agosto, la piattaforma diventerà interattiva grazie ad un quiz pensato per testare la propria conoscenza sul Jobs Act.
L'obiettivo di questi nuovi contenuti è di informare lavoratori, delegati e cittadini sia sul contenuto dei provvedimenti sia sull'azione di contrasto operata dal sindacato e rivolta, per ora, a quelle norme più penalizzanti per i lavoratori già applicate, come l'articolo 7 relativo agli appalti, sia quello di dare vita a un sito accessibile a tutti e in grado di garantire diversi livelli di approfondimento in base alle singole esigenze degli utenti. "Nonostante tutti i decreti non siano ancora stati approvati e di quelli approvati manchino ancora le circolari applicative - annuncia la Cgil - le iniziative di contrasto a quelle norme, attraverso la contrattazione, il contenzioso e la mobilitazione continueranno. Non solo per ricostruire tutele, ma per estenderle a chi non ne ha e adeguarle al lavoro che cambia. Per questo la Cgil rilancia la propria proposta di un nuovo Statuto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori".