E' diventata finalmente legge il pdl 229/16 con il quale anche l'Abruzzo si è dotato di una norma che, andando a colmare un vuoto normativo di lungo corso e che si trascina dal lontano 1998, sarà ora in grado di disciplinare i servizi minimi/essenziali di trasporto pubblico locale. Un iter sofferto, resosi quanto mai urgente a seguito di alcune sentenze della Magistratura (Tar di Pescara e Consiglio di Stato) che hanno dato per ben due volte ragione ad un vettore privato il quale si era visto respingere dalla Regione Abruzzo la domanda per sovrapporsi sulla tratta contribuita L'Aquila Roma. Si diceva dell'iter sofferto, una lotta contro il tempo scandita quotidianamente da ulteriori emulazioni ed annunci di vettori lowcost intenzionati a sfruttare la ghiotta occasione. Alla fine la norma è faticosamente passata semplicemente fotografando l'esistente senza poter toccare nulla e senza poter includere ulteriori servizi che hanno la evidente caratteristica della pendolarità (Sulmona-Avezzano-Roma).
LA LEGGE SUI SERVIZI MINIMI PASSA ANCHE GRAZIE ALL'OPPOSIZIONE (NON TUTTA) - Nella sala consiliare era infatti palese la preoccupazione e la tensione non solo della Filt Cgil (che sui servizi minimi e su altri temi che interessano il trasporto pubblico locale si è spesa fino all'inverosimile), ma anche della stessa maggioranza di governo che, per una serie di veti incrociati messi in campo dalle forze politiche, ha temuto fino al termine che potesse saltare davvero tutto. Invece così non è andata anche se oggettivamente la legge sui servizi minimi è stata approvata in virtù dell'astensione al momento del voto dei consiglieri di centrodestra necessari a colmare qualche assenze dai banchi dei consiglieri espressione della maggioranza ma anche a compensare i voti contrari espressi dal M5s.
SI MUOVE QUALCOSA ANCHE SULLE RISORSE E C'E' L'IMPEGNO DEL GOVERNO SUL BIGLIETTO UNICO - Anche sulle risorse sembra muoversi qualcosa: il Consigliere D'Alessandro ha annunciato che il Governo regionale interverrà per il 2016 riducendo il taglio di 5 mln€ cosa che farebbe attestare il fondo regionale dei trasporti a 47 mln€ (5 mln€ in più rispetto ai 42 mln€ inizialmente previsti nel bilancio nel 2015 ma 5 mln€ in meno rispetto ai 52 previsti in bilancio nel 2014). E' comunque anch'esso un buon segnale che insieme alle norme che hanno consentito di ripristinare le regole sui trasporti in Abruzzo e all'impegno di estendere su tutto il territorio regionale, entro la fine della legislatura, il sistema unico tariffario (temi che in definitiva rappresentano le motivazioni della vertenza che la Filt Cgil ha messo in piedi in ambito regionale), ci pongono nella condizione di poter fare anche un passo indietro rispetto allo sciopero regionale proclamato per il 10 giugno. Una decisione che eventualmente assumeremo dopo averne discusso con il gruppo dirigente Cgil.
SUI TRASPORTI E SULLA MOBILITA' C'E' ANCORA POCA COMPETENZA - Da questa vicenda e da alcune dichiarazioni rese in aula, abbiamo avuto la conferma di quanto sia complessa la materia del trasporto pubblico ma anche di quale sia il livello di conoscenza delle norme e delle condizioni in cui opera il trasporto locale nella nostra Regione non sempre, a nostro avviso, all'altezza di chi dovrebbe rappresentare le Istituzioni e conoscere a menadito le problematiche della seconda voce di spesa del bilancio regionale. Ed è per questo che ci sentiamo di esprimere un sincero ringraziamento verso chi si è invece adoperato concretamente e, nello specifico, per tutelare soprattutto le aree interne. Chiaro è il riferimento al Presidente della II^ Commissione Consiliare Territorio, Ambiente e Infrastrutture Pierpaolo Pietrucci.
DALLA VERTENZA REGIONALE ALLA VERTENZA TUA: IL PRESIDENTE D'AMICO TENTA UN'ULTIMA CARTA - Ora la partita si sposta sulla vertenza in TUA dove è invece al momento confermato lo sciopero di 4 ore in programma venerdì. Siamo stati convocati in extremis per giovedì alle ore 14.00 (unitamente alle altre sigle sindacali) dal Presidente di Tua prof. Luciano D'Amico. In quella sede ribadiremo le principali motivazioni che ci hanno indotto a voler incrociare le braccia e valuteremo le eventuali aperture aziendali. Staremo a vedere.
Testata giornalistica: Il Messaggero. Coi voti dell'opposizione passa la legge sul trasporto pubblico L'AQUILA La legge rischia di essere impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale, anche perché i rilievi fatti dagli uffici legali dell'Emiciclo mettono in guardia sin da ora sulla possibile violazione della legge sulla concorrenza. Però la Regione quel testo doveva portarlo a casa subito, con i sindacati in aula a controllare e spingere, gli scioperi annunciati alle porte e le «possibili imminenti ripercussioni sul trasporto pubblico locale», ha ammonito il consigliere delegato D'Alessandro che, non avendo la maggioranza il numero legale, ha dovuto chiedere aiuto all'opposizione per approvare la legge sui servizi minimi del trasporto pubblico locale. Legge approvata fotografando l'esistente, dichiarando cioè essenziali le corse attualmente contribuite. Un risultato a metà per i sindacati che chiedevano di far rientrare nell'elenco anche corse solo apparentemente commerciali come la Sulmona-Avezzano-Roma.. Sarà per la prossima volta, forse, in una possibile revisione degli elenchi. Sui trasporti, d'altronde, è tutto ancora in divenire, come ha evidenziato ieri la discussione in aula del consiglio straordinario richiesto dal centrodestra già da tempo. E' stata l'occasione in verità per fare il punto politico e amministrativo non solo sui trasporti e su Tua, ma anche e soprattutto sulle infrastrutture: i porti, gli aeroporti, le autostrade e il Masterplan.«Alle chiacchiere della maggioranza noi abbiamo presentato delle proposte serie come favorire l'immediata approvazione del Piano regolatore portuale di Pescara con conseguente apertura della Diga Foranea; l'esecuzione dei lavori di dragaggio e della relativa vasca di colmata del Porto di Ortona nel rispetto della normativa e delle prescrizioni europee commentano i consiglieri di Forza Italia-; eliminazione dell'aumento delle tasse aeroportuali e la rimodulazione dell'Accordo di Programma Quadro al fine di giungere ad un nuovo contratto di servizi con la Ryanair per tre anni, che assicuri la sua presenza come base nell'Aeroporto d'Abruzzo». Il documento del centrodestra però non viene approvato, perché D'Alessandro ne ha pronto un altro da sottoporre all'aula nel quale, soprattutto, difende il fatto negli ultimi due anni: le reti Ten-T, l'accordo e il protocollo d'intesa con l'autorità portuale di Civitavecchia, gli incontri e gli impegni di Delrio per togliere le tasse alle compagnie low cost, il faticoso lavoro di risanamento che si sta facendo su Tua, con 5 milioni di euro ripristinati sul bilancio 2016 e l'impegno a ottimizzare risorse e personale. Tant'è che alla fine i sindacati si dicono abbastanza soddisfatti e possibilisti sulla revoca dello sciopero del 10 giugno. Una linea difesa rigidamente poi dallo stesso D'Alfonso: con Civitavecchia per non essere residuali, nelle reti Ten-T in attesa che la programmazione diventi progettazione, la convinzione che entro giugno si possa sbloccare il problema di Ryanair e poi il Masterplan «documento identificativo e denso di contenuti e soldi veri ha detto il presidente D'Alfonso -. Basta che sui 77 progetti non inizi il tiro al piccione»