Data: 26/07/2016
Settore:
Trasporto pubblico locale
TRASPORTO LOCALE E GUERRE DI CAMPANILE TRA PRESUNTI SCIPPI DI SEDI E TRADIMENTI DELLA VOLONTA DEL CONSIGLIO REGIONALE - «Il vero scippo? Era quello che si apprestavano a fare agli abruzzesi coloro che hanno amministrato le aziende pubbliche abruzzesi di trasporto fino a ieri» - Il servizio trasmesso da rete8 - Febbo e Vitale (Fi), «Chieti scippata della sede direzionale Tua» - Rassegna stampa

In queste ore è stata montata l’ennesima polemica politica sull’azienda regionale di trasporto. Questa volta sotto osservazione è finito lo spostamento degli uffici amministrativi dalla Sede di Chieti di via Asinio Herio a quella di Pescara di Via San Luigi Orione. Sono volate parole grosse, si è parlato addirittura di “uno scippo antidemocratico ai danni della città” di Chieti attraverso “un trasloco silenzioso” che, sempre secondo gli stessi denuncianti, sarebbe stato effettuato in sordina quasi a voler nascondere l’operazione.

NESSUNO SCIPPO, IL TRASFERIMENTO DEGLI UFFICI RISPONDE A LOGICHE DI RISPARMIO - Premesso che non c’è alcuno scippo e che la sede legale, come da atto costitutivo della società, è rimasta a Chieti così come sono rimaste in piedi le sedi di Pescara e quelle di Lanciano ovvero delle altre due ex società Gtm e Sangritana che insieme all’Arpa di Chieti hanno dato origine a TUA. Detto ciò il trasferimento degli uffici risponde ad un’operazione assolutamente trasparente e, anzi, colpevolmente ritardata nel tempo proprio per una estrema sensibilità politica. E’ noto infatti che per le sedi di Chieti, l’Arpa prima e Tua poi, pagavano e pagano ingenti canoni annui di locazione a sei cifre contrariamente alla sede ubicata in via San Luigi Orione a Pescara e di Lanciano che sono di totale proprietà della società regionale di trasporti.

IL VERO SCIPPO AI CITTADINI? I 35 MILIONI DI PERDITE ACCUMULATE DA ARPA DAL 2010 AL 2014 - A chi oggi parla di scippi antidemocratici che poi sono gli stessi che hanno amministrato per cinque il trasporto pubblico locale della Regione, vorremmo far presente che il vero scippo è quello si stava rischiando ai danni dei cittadini abruzzesi portando al collasso la più grande azienda regionale di trasporto: 35 milioni di perdite di esercizio nel quinquennio 2010/2014 sono difficili da dimenticare. L’operazione di unificazione, come è noto, si è resa necessaria anche per evitare il fallimento e la messa in liquidazione della società Arpa che sarebbero stati pressoché certi alla luce delle disposizioni del Decreto Madia sulla pubblica amministrazione e sui servizi pubblici locali. Sarebbe stato davvero un bel regalo, forse anche premeditato, a favore dell’imprenditoria privata.

COLORO CHE GRIDANO ALLO SCANDALO FAREBBERO BENE A SPIEGARE I MOTIVI DEL LORO FALLIMENTO - Proprio per questo scampato pericolo (il primo bilancio di Tua con soli sei mesi di attività, si è chiuso con un utile di esercizio), crediamo che i cittadini abruzzesi (compresi i cittadini di Chieti) siano più interessati a conoscere i motivi dei ritardi di una riforma (quella del trasporto pubblico locale) annunciata e mai realizzata nonostante i cinque anni di mandato. Gli stessi che oggi gridano allo scandalo invece di richiamare queste becere vicende campanilistiche che non interessano davvero a nessuno, farebbero bene a spiegare le ragioni del loro fallimento nella gestione del trasporto pubblico locale.

La situazione invece adesso è stata risolta (intanto dal punto di vista contabile) avendo raggiunto il pareggio di bilancio ed in appena sei mesi con l’unificazione delle tre società regionali di trasporto e soprattutto con la scelta oculata di nominare alla Presidenza un signor amministratore che essendo assai lontano dalle logiche politiche ha individuato e immediatamente cancellato, in pochissimo tempo, sprechi e tante sacche di inefficienze.

Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti rivendicano con orgoglio l'aver creduto nel progetto di fusione sin da sei anni or sono e sono altresì rammaricate per aver dovuto subire, per responsabilità di chi oggi si agita tanto, un ritardo che ha comportato il dover affrontare una situazione emergenziale aggravata dai tagli che nel frattempo il governo centrale ha operato sul fondo per i trasporti che per l'Abruzzo assommano a 8mln €/anno.

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