Data: 19/04/2017
Settore:
Autostrade
SCIOPERO AUTOSTRADE, ALTA ADESIONE E LUNGHE FILE - Un'altra vertenza nazionale indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl sfociata a seguito dell'arroganza di un imprenditore abruzzese. A motivare la protesta il mancato rispetto dell'obbligo, da parte delle società concessionarie, di assicurare la presenza fisica ai caselli per tutte le 24 ore - Mit convoca aziende, ma protesta prosegue - La protesta dei casellanti di Strada dei Parchi - La protesta davanti alla sede del Ministero

Stop per l'intera giornata indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl. A motivare la protesta il mancato rispetto dell'obbligo, da parte delle società concessionarie, di assicurare la presenza fisica ai caselli per tutte le 24 ore. "Adesioni del 100 per cento in molte concessionarie e lunghe code ai caselli", così Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl commentano lo sciopero nazionale di otto ore dei dipendenti delle società concessionarie autostradali. Molto partecipata anche la manifestazione di Roma, presso la sede del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. A motivare la decisione, anzitutto, la questione del presidio fisico "h24" ai caselli. La Struttura di vigilanza delle concessionarie autostradali (Svca) e il ministero competente hanno di recente ribadito (con una nota del 7 febbraio e nell’incontro del 28 marzo scorsi) “la necessità di presidiare il casello h24 al fine di garantire la qualità del servizio e la sicurezza dell’utenza”. Un obbligo che “diverse società continuano a non adempiere, mentre molte altre avanzano pretese nel tentativo di non garantire la presenza del personale di esazione h24 al casello”. I sindacati, infine, sottolineano “l'incertezza con la quale viene affrontato il tema delle concessioni scadute e in scadenza” e non escludono “l'opportunità di valutare il loro ritorno a una gestione pubblica”. Un’incertezza che “nuoce non solo all'occupazione del settore, ma anche alla qualità di un pubblico servizio che non può e non deve essere lasciato alle volontà di puro profitto delle concessionarie, ma restare a servizio del paese per garantire la libera circolazione delle persone”.

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