Data: 31/05/2006
Settore:
Ferrovieri
file allegato: Leggi il testo integrale della relazione di Franco Nasso
ASSEMBLEA RSU FERROVIERI - Franco Nasso: «Non accettiamo l'idea che non esiste alternativa al progressivo degrado del trasporto ferroviario»

PRELEVA IL TESTO DELLA RELAZIONE DI FRANCO NASSO
"La catastrofe delle FS si può ancora evitare. Occorre che tutti facciano la loro parte, iniziando dall'individuazione delle cause e delle responsabilità della crisi e mettendo in atto le azioni necessarie". Lo ha dichiarato il segretario nazionale della Filt Cgil responsabile per il trasporto ferroviario, Franco Nasso nella sua relazione all'Assemblea nazionale delle Rsu ferrovieri.

"Dalla crisi - ha sottolineato Nasso - si deve e si può uscire, si possono ricostruire le condizioni per garantire al Paese un trasporto ferroviario in grado di rispondere alle attese e alle necessità dei cittadini. Serve però - ha aggiunto - discontinuità nella gestione e ripensare le scelte fatte dal precedente governo".

Secondo Nasso, "i lavoratori ed il Paese non devono pagare il conto del disastro ed è da respingere qualsiasi tentativo di far quadrare i conti attraverso il ridimensionamento aziendale e l'abbandono delle prospettive di sviluppo del trasporto ferroviario". Il sindacalista si è quindi soffermato sulla crisi della FS ricordando che "gli ultimi mesi del 2005 e l'inizio del 2006 hanno registrato un vero disastro organizzativo e produttivo: il caos nella circolazione, i ritardi, la pessima qualità del servizio, la protesta dei pendolari. I ferrovieri sono stati costretti a lavorare in condizioni di straordinaria difficoltà, tra la rivolta dei viaggiatori e l'azienda che, per un lungo periodo,non è stata capace di rimettere il sistema sotto controllo".

Per Nasso "le cause della crisi: le scelte sbagliate dei vertici che hanno agito senza considerare adeguatamente la straordinaria complessità di una grande azienda di trasporto che offre un servizio misurato quotidianamente dai cittadini che utilizzano il treno. La crisi si è rivelata pesantemente come crisi d'offerta, contro una domanda in forte aumento, che non ha trovato e non sembra destinata a trovare soddisfazione. A questa domanda in crescita FS e Trenitalia non sono stati in grado di offrire le risposte fondamentali. Sulle difficoltà di FS hanno agito in modo molto negativo le azioni del Governo, ma i vertici aziendali hanno dato un contributo decisivo al disastro". Il sindacalista ha quindi puntato il dito sugli "sprechi e sul loro pesante contributo alla crisi. Sprechi che riguardano l'incremento dei costi operativi, il capitolo nero delle consulensze, il sistema delle forniture e le partecipazioni societarie che in alcuni casi, in particolare nel settore commerciale, si sono rivelate un pessimo affare per FS".


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