MILANO - Carlo Azeglio Ciampi, presidente emerito della Repubblica dichiara che al referendum sulla riforma costituzionale voterà no, e Roberto Maroni, presidente dei deputati leghisti, tira in ballo la sua età anagrafica: "Come si fa a non essere conservatori a 86 anni?".
Non è apprezzata nella Cdl la presa di posizione di Ciampi. Aveva detto stamane il presidente ai giornalisti che gli chiedevano del referendum: "Non ho difficoltà a rispondere, convinto come sono della validità di fondo, dell'impianto e degli equilibri della nostra Costituzione. Andrò a votare e voterò per il no".
Parole urticanti per la Casa delle Libertà. Secca la replica della Lega (per bocca di Maroni) prima, e di An attraverso Gasparri e La Russa, dopo. Maroni con un certo stile si lancia nella battuta sull'età, poi rincara: "Prima Napolitano scende in campo sostanzialmente per indicare il no, poi il presidente del Senato vota con la maggioranza, cosa mai accaduta. Adesso l'ex Presidente della Repubblica che invece di essere super partes, in quanto eletto da tutti, meno che dalla Lega, si schiera subito. Cose strane, insomma. Che tuttavia non credo che avranno effetti sulla volontà di cambiamento della gente".
Secondo Maroni si tratta di resistenza al cambiamento tipica, evidentemete, degli ottuagenari: "Uno con la sua storia, con la sua età, non può che essere un conservatore. Come si fa a non essere conservatori a 86 anni? Per quanto ci riguarda prendiamo atto che vuole mantenere così tanti parlamentari e lo status quo. E andiamo avanti".
Maurizio Gasparri, almeno, ne fa una questione politica sostenendo che la presa di posizione di Ciampi "ci induce a rilanciare con ancora maggior forza l'appello per il sì". Secondo l'esponente di An la riforma è necessaria perchè porterà "meno poltrone, meno privilegi, niente ribaltoni, più chiarezza nei rapporti stato regioni".
Piccata anche la replica del capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa secondo il quale il voto di Ciampi ormai vale quanto "quello dell'ultimo deputato". Certo, argomenta La Russa "il senatore Ciampi ha diritto di esprimere la sua opinione e ora, come aveva già fatto con il voto al governo Prodi, ha dimostrato di essere tornato un esponente del centrosinistra" e la sua opinione ora "vale come quella dell'ultimo deputato eletto".
E se stamane Ciampi aveva preferito glissare sulle parole del leader della Lega - ''lascio all'onorevole Bossi la responsabilita' delle sue dichiarazioni e del loro vero significato'' - Maroni è entrato nel merito con l'interpretazione autentica che è anche un avvertimento agli alleati: "E' chiaro che essendo l'accordo tra Lega e Casa delle libertà fondato sulla riforma costituzionale, se questa dovesse essere cancellata si tratta di ricostruirne uno nuovo su nuove basi", ha detto Maroni.
"Questo - ha spiegato Maroni - intende Bossi quando parla di mani libere. Non vuol dire facciamo l'accordo con la sinistra come qualche giornale ha scritto, proprio perché la sinistra non vuol fare le riforme costituzionali. Se vince il no la Costituzione è blindata per i prossimi 50 anni".
Maroni ha quindi ribadito che "si tratta di ricostruire un accordo con la Cdl e credo che questa sia l'unica strada possibile per la Lega". Maroni ha quindi spiegato che all'interno del Carroccio "ci sono spinte diverse". Per questo motivo ha spiegato: "Il 2 luglio a Pontida Bossi farà la sintesi e dirà che cosa fare. Per quanto mi riguarda è chiaro che un'alleanza con la sinistra sarebbe deleteria".