AVEZZANO. Un emendamento per reintrodurre i 200 milioni di euro alle opere infrastrutturali strategiche per l'Abruzzo tagliati dal governo Berlusconi. Ma ad insorgere è soprattutto la Marsica, che si vede sfumare i fondi già stanziati per l'adeguamento della linea ferroviaria Roma-Pescara. Si tratta del finanziamento più consistente: 168 milioni di euro. Ma nei tagli rientrano anche i 12 milioni di euro della metropolitana leggera di Pescara e altri fondi per la messa in sicurezza di varie strade: finanziamenti ad infrastrutture importanti per le quali si era battuto anche l'ex sottosegretario di Stato pescarese Nino Sospiri, di An.
Ieri mattina davanti alla stazione di Avezzano si è svolta la manifestazione di protesta organizzata dalle tre Comunità montane della Marsica. Oltre ai tre presidenti Italo Taccone, Marcello Di Cesare e Manfredi Eramo, erano presenti i senatori Luigi Lusi e Giovanni Legnini, il deputato Giovanni Lolli, il vice presidente del consiglio regionale Nicola Pisegna Orlando, il presidente della Provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane e dodici sindaci della Marsica. Assenti in blocco gli amministratori del centrodestra (molto criticata l'assenza del sindaco di Avezzano Floris), cui i parlamentari del Pd hanno rivolto un appello: «Non c'è colore politico davanti ai problemi dei cittadini. I 168 milioni erano il primo passo per rendere fruibile la ferrovia da parte dei pendolari, che oggi impiegano due ore e mezza per andare a lavorare a Roma. Basta divisioni: in Sicilia il governatore sta protestando contro il suo governo, e noi qui non otteremo nulla se non saremo compatti». Quindi l'annuncio di Lolli: «Entro giovedì prossimo presenteremo un emendamento, il finanziamento all'Abruzzo può essere recuperato, ma la proposta dev'essere sottoscritta da tutti i parlamentari». Comitato pendolari, parlamentari e presidente della Provincia hanno annunciato una manifestazione di protesta a Roma, «senza bandiere di partito, ma solo con i gonfaloni», ha sottolineato la Pezzopane.