AVEZZANO - Doveva essere una grande manifestazione, di tutta la regione, senza colore politico, contro la "cancellazione" dei fondi destinati all'Abruzzo, invece il sindaco Antonio Floris e il centrodestra, l'hanno boicottata, facendo mancare la loro partecipazione. Erano presenti i parlamentari del Pd Luigi Lusi, Giovanni Legnini, Giovanni Lolli, la presidente della provincia Stefania Pezzopane con il gonfalone, assessori e consiglieri regionali e provinciali, i presidenti delle tre Comunità montane marsicane, dieci sindaci del comprensorio e amministratori. Dei sindacati, la Cgil in prima fila.
«Sono rammaricato - ha detto Italo Taccone presidente della Marsica uno - della mancata partecipazione del sindaco: si rende necessario che la città più grande della Marsica esca dal torpore in cui si trova e faccia sentire la propria voce a sostegno dei collegamenti necessari per la mobilità e lo sviluppo della regione». D'altra parte, quando si tratta di affrontare questi problemi, non ci devono essere colori politici ed era anche ovvio che i primi a risentirsi dello «scippo operato dal governo Berlusconi nei confronti dell'Abruzzo» fossero proprio i senatori Lusi e Legnini, parlamentari del Pd che erano riusciti a inserire nella Finanziaria del governo Prodi, circa duecento milioni di euro per l'Abruzzo. «Se per togliere l'Ici sulla prima casa - ha affermato Lusi - provvedimento peraltro già attuato per il 40 per cento dal governo Prodi, taglia i fondi destinati allo sviluppo del territorio, non solo dell'Abruzzo, ma anche di Calabria e Sicilia, Berlusconi non fa una buona operazione». E non è vero, ha chiosato il senatore, «che sono stati tolti i soldi alle ferrovie perché non vi erano progetti sui quali spenderli, in quanto i 168 milioni erano destinati al miglioramento della tecnologia esistente e all'acquisto di nuove carrozze e nuovi locomotori, cose per le quali non occorrono progetti». Ha rincarato la dose Legnini affermando che «la somma stanziata per questa linea ferroviaria, è stata la più grande conquista negli ultimi venti anni». Ora si tratterà di correre ai ripari e, ha sottolineato Legnini, «ci auguriamo che tutti i parlamentari abruzzesi, compresi quelli di centrodestra, firmino l'emendamento che annulla il decreto taglia-fondi per restituire il tolto alle tre regioni penalizzate».