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Pescara, 22/11/2024
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Data: 13/07/2008
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sull'Abruzzo la scure del Governo. Mancheranno i soldi per la Teramo-Mare e l'aeroporto di Pescara. La regione avrà un miliardo in meno di fondi Fas. A rischio molte altre importanti infrastrutture

L'AQUILA - Per l'Abruzzo sarà un colpo durissimo, perché i tagli al Fondo per le aree sottoutilizzate, il cosiddetto Fas, peraltro già annunciati dal governo lo scorso mese di giugno, diverranno realtà con la prossima Finanziaria. La nostra regione perderà 964 milioni di euro (963,727 per la precisione) dei due miliardi e mezzo avuti dal Cipe per il periodo 2007-2013. Una decurtazione senza dubbio pesante. Per evitarla il presidente della Regione Ottaviano Del Turco aveva lanciato un appello all'unità di tutto il Consiglio regionale in occasione della seduta straordinaria indetta proprio sui fondi Fas. Il governatore aveva insistito sulla necessità di fare pressioni per evitare la mannaia del governo centrale che mette in pericolo la realizzazione infrastrutture importanti, come la Teramo-Mare, il potenziamento dell'aeroporto d'Abruzzo, del porto di Ortona e della Fondo Valle del Sangro. Il provvedimento adottato il 18 giugno scorso dal Consiglio dei ministri, è approdato in parlamento per la discussione e l'approvazione. «Si tratta di una previsione di taglio che è destinata ad infliggere un colpo durissimo all'economia dell'Abruzzo», ha detto ieri il segretario generale della presidenza della Regione Lamberto Quarta. «E le conseguenze si vedranno soprattutto in tema di infrastrutture e di sviluppo economico dell'intera regione». Le cifre parlano chiaro. La delibera Cipe dell'anno scorso aveva assegnato all'Abruzzo oltre due miliardi e mezzo di euro in un contesto generale che prevedeva circa 54 miliardi di euro alle regioni del Mezzogiorno e 9,5 miliardi a quelle del Centro-Nord, per un totale di 63,273 miliardi. La previsione di tagli inserita nel disegno di legge riduce di 20 miliardi e 374 milioni di euro le risorse per il Mezzogiorno e di 2 miliardi e 590 milioni quelle destinate alle regioni del Centro-Nord. «Emerge in maniera chiara - ha spiegato meglio Quarta - come il taglio operato sulle regioni del Mezzogiorno, pari a 88,72%, pesi in percentuale di più di quello fatto per le regioni del Centro-Nord, che è dell'11,28%. Se a questo si aggiunge che sono stati cancellati quasi tutti gli interventi previsti per l'Abruzzo, si ha un quadro completo delle gravità assoluta dei tagli che colpiranno la nostra regione».
Quarta ha poi detto di voler segnalare la situazione ai parlamentari di centrodestra «che probabilmente -ha aggiunto con una punta di ironia- non si sono accorti di quello che sta avvenendo». Tra i 20 miliardi decurtati alle regioni meridionali c'è appunto il miliardo riservato all'Abruzzo che in questo modo avrebbe a disposizione soltanto risorse per un miliardo 580 milioni di euro, di cui 854 milioni per il programma regionale, 83 milioni per i due programmi interregionali (energia e turismo) e 642 milioni per i programmi nazionali (ricerca, competitività, agricoltura, società dell'informazione, governance). La scure del governo riguarda in particolare le infrastrutture di trasporto. Secondo le previsione di Quarta, non hanno più certezza di finanziamento: il quarto lotto della Teramo-mare, il completamento della SS 652 Fondo Valle Sangro, il potenziamento della ferrovia Pescara-Roma , il completamento dell'aeroporto d'Abruzzo e il potenziamento del porto di Ortona.

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