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Data: 10/10/2008
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ntv, in campo le ferrovie francesi. Sncf entra nella società di Montezemolo con una quota del 20%

Il gruppo che sfida le Fs sull'alta velocità punta a crescere in Europa. Un miliardo di investimenti entro il 2011

ROMA - Le ferrovie pubbliche francesi mettono un chip importante nell'alta velocità privata made in Italy. Sarà dunque Sncf, un socio pubblico, il partner straniero della Ntv (Nuovo Trasporto Ferroviario) guidata da Luca Cordero di Montezemolo. Ora pronta alla sfida con le Fs. Sul tavolo c'è una quota del 20% che chiude il cerchio dell'azionariato della società (controllata al 38,4% dalla Montezemolo-Della Valle-Punzo holding, al 20,05% da Intesa Sanpaolo, al 15% da Generali, al 5% della Nuova Fourb di Bombassei e all'1,6% dalla Reset 2000 di Sciarrone). Come dire che ora è tutto pronto per la primavera 2011, quando partirà il primo treno superveloce rosso Ferrari con il marchio Ntv. Per allora «gli investimenti avranno raggiunto quota 1 miliardo di euro - ha spiegato Montezemolo, ricordando che sono stati già spesi 600 milioni, tutti privati, per l'acquisto di 25 treni a 11 carrozze da Alstom». Gli obiettivi? «Il break even è fissato per la fine del 2013, inizio 2014, al raggiungimento del 20% come quota di mercato», ha spiegato il presidente. Il canone di affitto annuo delle rotaie Rfi (la società del gruppo Fs che gestisce l'infrastruttura ferroviaria) sarà di 140 milioni e il fatturato prevedibile si aggira intorno a 500 milioni. Tutto questo grazie a un'operazione che anticipa la liberalizzazione del mercato europeo e ha l'obiettivo di raggiungere i 10 milioni di passeggeri entro il 2015, concentrandosi sulle linee ad alta velocità tra le grandi città italiane (Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno, Roma-Bari e Roma-Firenze-Bologna-Venezia). L'orizzonte, però, rimangono le forti potenzialità di crescita in Europa, soprattutto all'est.
Certo, il controllo di fatto del primo progetto privato di alta velocità sarà tutto italiano. Ma l'ingresso del nazionalista Stato francese ha fatto storcere più di un naso. «E' un'operazione stupefacente», per Luigi Grillo, presidente della commissione Lavori pubblici, che ricorda come «da sempre Sncf, con l'aiuto dello Stato francese, impedisce l'ingresso di soggetti stranieri sul mercato francese dei trasporti». Polemico anche Roberto Castelli, sottosegretario al Ministero Infrastrutture e Trasporti, che chiede di «istituire una Commissione di inchiesta che ricostruisca in maniera chiara e cristallina tutto l'iter di questa vicenda».
Ma su questo è lo stesso Montezemolo a fare più di una puntualizzazione. «Innanzitutto, «l'accordo con Sncf sull'alta velocità è rigorosamente in esclusiva», ha spiegato il presidente. Inoltre, «la presenza del socio francese non potrà superare il 20%». Non solo. Si tratta del «treno più innovativo sul mercato mondiale per tecnologia, spazi, silenziosità», ha assicurato Montezemolo, ricordando che per il 50% i nuovi convogli verranno realizzati nell'ex stabilimento di Fiat Savigliano, finora chiuso. «Anche questo - ha osservato - è il nostro contributo all'italianità». Come il fatto che «ci saranno tante attività tecnologiche che coinvolgeranno in modo massiccio l'industria italiana».
La sfida con le Ferrovie dello Stato passa anche per l'indagine aperta dall'Antitrust per abuso di posizione dominante. Ma rimane una condizione essenziale da soddisfare perchè la partita sia ad armi pari: «È necessario - ha detto l'amministratore delegato Giuseppe Sciarrone- che avvenga la separazione societaria tra il gestore dell'infrastruttura (Rfi), che è l'arbitro, dall'azienda che gestisce il servizio viaggiatori (Fs)».

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