«Maledetta metropolitana»: chissà quante volte, tra sè e sè, il sindaco Massimo Cialente avrà maledetto il destino ingrato che gli ha messo sul proprio cammino l'incubo peggiore! Così è, però, gli piaccia o meno. «Ma ne verrò fuori» afferma senza alcuna incertezza. Quando? E come? «Beh, alla prima domanda non è possibile rispondere, mentre la seconda, una risposta immediata, anche se non definitiva ed esaustiva, ce l'ha». Ovvero? «Procederò all'annullamento dell'appalto, sto aspettando altri elementi, ma dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea, che ha condannato l'Italia per non aver rispettato la direttiva sugli appalti pubblici, nel caso della progettazione e della realizzazione della tramvia municipale dell'Aquila, non esiste una strada diversa». E c'è sempre l'altra spada di Damocle della sentenza, attesa e temuta, del Consiglio di Stato. «Se per il Comune fosse ancora negativa, significherebbe buio pesto anche sull'affidamento dei lavori, con ripercussioni finanziarie inimmaginabili». Anche la rescissione dell'appalto non sarà uno scherzo da niente... «È da vedere quanto costerà al Comune e, poi, eviterà la multa». L'onorevole Giovanni Lolli ha presentato un emendamento per riottenere tredici milioni di euro, ma Giulio Tremonti lo ha bocciato: la Finanziaria non si tocca. «Un problema in più, vedremo se ripresentarlo. C'è il rischio di un fallimento del sistema paese». Cialente attende l'incontro con i ministri delle Infrastrutture e dei Beni architettonici per non sbagliare più neanche una mossa. «Voglio prospettare loro le ipotesi di fattibilità del percorso, gli aspetti dell'appalto e dei finanziamenti. La verità è che, nel caso della metro, in passato, è stata scelta sempre la cosa più complicata e non va dimenticato che ci troviamo in presenza di un'opera già iniziata, con lavori effettuati per venti milioni di euro. La decisione finale deve evitare che piova sul bagnato». Sarà possibile? La metropolitana non si cancella, la speranza è che (tras)porti meno guai possibili e non incida sul futuro della viabilità cittadina anche da opera incompiuta o "annullata". «Ad esempio - conclude il sindaco - la Soprintendenza dovrà dire se via Roma, dopo aver ormai stabilito che la metro non può passarci, debba essere chiusa comunque al traffico. Il vincolo non chiarisce se la metro è più "dannosa" dei bus e delle auto». Una breve pausa, Cialente sembra quasi schiacciato dal peso del problema, poi ribadisce e rilancia: «Ma ne verrò fuori, scommettiamo?». Adesso, però, sembra una scommessa, più che dettata dalla convinzione, per farsi forza!