PESCARA - Colpo di scena a Pescara. Il sindaco Luciano D'Alfonso ha ritirato stamani, ultimo giorno utile, le dimissioni da primo cittadino. Contestualmente all'ufficio protocollo è stato depositato un certificato medico che attesta il suo impedimento al lavoro per motivi di salute. In base al Testo Unico sugli Enti Locali le funzioni di primo cittadino saranno svolte dal vice sindaco Camillo D'Angelo, fino alle elezioni, che sarannno anticipate di un anno, rispetto al previsto, e si svolgeranno a giugno. Scongiurato così il commissariamento del Comune. Il sindaco uscente potrà così difendersi senza vincoli legati alla posizione di amministratore pubblico.
Il ritiro delle dimissioni non differisce, come in un primo tempo era parso, la data delle prossime elezioni, come ha confermato il vicesindaco Camillo D'Angelo, spiegando che "a questo punto l'amministrazione comunale continuerà la propria attività sino alle prossime scadenze elettorali e, dunque, sino al 6-7 giugno, prima scadenza utile".
Incassate le decisioni dell'ex sindaco - pro art. 53 Testo Enti Locali - D'Angelo si sta recando in Prefettura per comunicare la decisione di Luciano D'Alfonso e il suo impedimento a continuare l'attività di primo cittadino. "Il che significa - ha spiegato D'Angelo al termine di una seduta di Giunta, convocata dopo l'annuncio da parte di D'Alfonso della revoca delle dimissioni - che il sindaco si autosospende e questa autosospensione è permanente, in quanto non si conosce il tempo che sarà necessario per migliorare le sue condizioni di salute". Il vicesindaco ha aggiunto che oggi, nella seduta di Giunta, con un'apposita delibera è stato confermato "ciò che per legge è necessario fare".
Sono tre le inchieste che vedono coinvolto l'ormai ex primo cittadino. La più eclatante è quella che lo portò ai domiciliari il 15 dicembre scorso, poi revocati alla vigilia di Natale, con accuse pesanti relative, in particolare, ad appalti pubblici milionari in cambio di favori. Un'altra inchiesta è relativa all'urbanistica e fu avviata nel novembre 2006 da quando 22 accordi di programma e programmi complessi finirono sotto l'attenzione della magistratura. All'epoca ci furono approfondite indagini patrimoniali su D'Alfonso e gli investigatori setacciarono i suoi conti bancari e quelli dei suoi familiari fino al terzo grado di parentela senza tuttavia scoprire "tesori" di sorta. Da questo filone di indagini sarebbe emerso solo il prestito di un fondaco da parte di un costruttore.
L'ultima inchiesta è relativa all'assunzione in Comune del suo ex braccio destro, Guido Dezio. L'inchiesta è chiusa dal 16 novembre 2007 e ora si attendono le decisioni dei magistrati. In questo caso l'ex primo cittadino è indagato per abuso patrimoniale poichè avrebbe favorito l'assunzione, ad un livello superiore, del suo uomo di fiducia. Nell'inchiesta sulle presunte tangenti sono indagate, in tutto, quaranta persone.