MONTESILVANO - Parte con una grossa incognita e tante polemiche la filovia che unirà per il momento Montesilvano a Pescara. Ieri - presenti il sindaco della città Cordoma, il presidente della Gtm Renzetti (con il vice Caldarelli), il responsabile del Rup Fabiani - i due tecnici della Balfour Beatty, ingegneri Anthony Di Rosa e Lucio Zecchini, hanno ricevuto l'ok ufficiale per l'inizio del lavori. Ma in piazza Le Vele assieme a loro c'era anche un gruppetto di contestatori e proprio la mancata cessione delle aree da parte del Comune di Pescara si configurava, a loro dire, come la grossa incognita di questa opera.
«Premesso che sono stato da sempre contrario - faceva notare il consigliere comunale Odoardi - come farà l'azienda a pareggiare i costi con una filovia di soli 4 chilometri? Come farà ad assicurarsi 800 passeggeri-ora, se il filobus si arresterà a Santa Filomena, mentre il bus della linea 38 copre la distanza di oltre 20 chilometri da Cappelle all'areoporto?».
E Donato Renzetti: «Non si dovrebbe dimenticare che esiste un accordo di programma sottoscritto fin dal 2000 dai Comuni di Pescara, Montesilvano e dalla Regione. Hanno approvato il progetto, affidata la gara di appalto ed oggi se Pescara dovesse tirarsi dietro, vuol dire che si assumerà tutte le responsabilità».
«Responsabilità per le tante patologie respiratorie e cardiache che sono in costante aumento - tuona il professor Glauco Torlontano - dovute all'inquinamento atmosferico causato dal traffico. Questa metropolitana di superficie risolverà molti problemi. E non sono il solo a difenderla, perchè ho raccolto più di 10 mila firme di pescaresi che la vogliono». A suo dire gli oppositori agirebbero solo per fini strettamente personali, incuranti del benessere collettivo e del fatto che Pescara è inserita fra le dieci città più inquinate d'Italia. Sostiene la bontà del progetto anche Franco Rolandi, segretario generale della Filt-Cgil di Pescara: «Si è già perso tempo prezioso per realizzarlo, noi rilanciamo la proposta dell'uso promiscuo della strada parco, che tornerebbe ai ciclisti e pedoni nei fine settimana, quando si abbassa la richiesta della mobilità».
«Per quel che ci riguarda - spiegano i due tecnici della ditta esecutrice dei lavori - in 24 mesi porteremo a compimento tutta l'opera». Restano invece del loro parere (contrario) Guya Marconi di Marelibero (si poteva "provare" con minibus elettrici, suggerisce, prima di avviare lavori tanto costosi), Antonella Agostini della Lav, Maurizio Biondi, presidente del comitato Strada Parco. Quest'ultimo teme che dopo il bus si possa consentire il transito anche alle vetture private.
Ma cosa farà Pescara dopo questo ok congiunto di Gtm-Regione-Montesilvano? «Molto probabilmente - spiega Alfredo Castiglione - la nuova amministrazione del capoluogo adriatico darà il suo beneplacito, considerata la valenza sociale dell'opera». Ovvio che la filovia dovrà raggiungere Francavilla, Silvi e Chieti Scalo perchè si ottengano benefici concreti ed i lavori su Montesilvano sono il necessario input inziale.