Nel segno della protesta la consegna del cantiere alla Balfour Beatty. Le contestazioni «È un'opera senza futuro, oggi si compie una vera forzatura»
MONTESILVANO. Via libera alla filovia. Ieri, la Gtm ha posato la pietra miliare per la partenza dei filobus da Montesilvano consegnando la strada parco nelle mani del colosso Balfour Beatty. D'ora in avanti chi si azzarderà a bloccare l'appalto da 35 milioni si esporrà al rischio di pagare penali da bancarotta. È il messaggio che il presidente della Gtm Donato Renzetti, assieme al sindaco Pasquale Cordoma, ha lanciato al comune di Pescara che non ha ancora ceduto alla Gtm il tracciato della strada parco. Da ieri è scattato il conto alla rovescia: tra 24 mesi la filovia, almeno a Montesilvano, sarà pronta. Ma la cerimonia di ieri, nel largo Oriana Fallaci, si è svolta sotto il segno della protesta: a fare da contorno alla passerella dei politici, ci ha pensato il fronte del no alla filovia.
Il primo ad arrivare è stato Donato Renzetti: «Non trovo nessun motivo per non partire con i lavori», ha detto, «la Gtm, come stazione appaltante, ha portato avanti un accordo di programma firmato dalle amministrazioni di Pescara, Montesilvano e dalla Regione Abruzzo. Se qualcuno vuole bloccare i lavori, deve passare per il consiglio comunale ma si esporrà al rischio delle penali. Ma, ovviamente, ognuno è responsabile delle sue azioni». A chi sono indirizzate le parole di Renzetti? «Il comune di Montesilvano ha già ceduto le aree dell'ex tracciato ferroviario alla Gtm, le aree di proprietà di Rete ferroviaria italiana (Rfi) sono state già acquisite dalla Gtm e le trattative per le aree di proprietà di un privato a Pescara sono state portate a termine: il Comune di Pescara deve ancora dire la sua».
Via libera.
Per il sindaco Pasquale Cordoma, «l'ex tracciato ferroviario ospiterà un mezzo di trasporto necessario, ecologico ed ecosostenibile». Esiste il rischio di un'opera incompiuta? «Chi cercherà di fermare i lavori si macchierà di un atto di irresponsabilità grave e ne pagherà le conseguenze». A Montesilvano, per l'avvio della grande opera, sono arrivati anche Alfredo Castiglione e Lorenzo Sospiri: «Un'opera strategica voluta da mio zio Nino Sospiri che servirà a dare respiro ai 200 mila cittadini dell'area metropolitana assediati dal traffico».
La protesta.
«Una filovia senza futuro». Così s'intitola il volantino di protesta distribuito dal fronte del no alla filovia: «La forzatura con la quale la Gtm e il sindaco Cordoma intendono imporre la costruzione della filovia sulla strada parco ai cittadini di Montesilvano prima e a quelli di Pescara dopo, ci sembra illegittima», dice il documento firmato da Maurizio Biondi del comitato Utenti strada parco, da Guya Marconi dell'associazione Mare libero, da Aurelio Giammorretti (Proposta popolare), da Domenico Valente (Form Art) e da Alberto Carulli (Procutus e Uisp). «Trattandosi di un appalto che riguarda il territorio di due Comuni manca l'atto tipico del consiglio comunale di Pescara che concede all'ente appaltante (la Gtm, ndc) la disponibilità dell'area per il percorso della filovia». Le accuse mosse sono: «La mancanza di una conoscenza chiara del progetto esecutivo; la mancanza di uno studio di fattibilità; la mancanza di una analisi aggiornata della stima su costi e ricavi della gestione perché laddove ci fossero mancati utili, il deficit di bilancio dovrà essere ripianato dai cittadini; l'incertezza dei tempi e dei modi del completamento dell'opera».
La proposta.
«La filovia? Un'opera inutile», così per Cristian Odoardi consigliere di Rifondazione comunista che attacca: «Se ci sarà un danno economico sarà cosa buona e giusta proporre una class-action verso chi sperpera denaro pubblico. Quest'opera non porterà vantaggi ma solo nuove spese». Odoardi fa l'esempio dei semafori, considerati opere accessorie alla filovia e in quanto tali l'installazione compete al Comune. La proposta di Odoardi, prima di avviare i lavori, è «fare la prova e cioè far passare sulla strada parco bus elettrici per testare l'utenza reale e allo stesso tempo tagliare le corse delle linee 2 e 38. Con l'esperimento si può capire tutto».
Contrario alla filovia anche Gabriele Di Stefano, del Pd: «Una ulteriore violenza alle istituzioni in quanto il consiglio comunale non è stato mai chiamato alla discussione. La fretta che il sindaco mostra per questa scelta soddisfa un'unica logica e cioé quella di fare il contrario di Cantagallo: la filovia merita una attenta riflessione e il coinvolgimento di tutte le istanze politiche, sociali e culturali. Non può essere una scelta fatta alla chetichella». Affila le armi anche Mario Sorgentone (associazione Strada parco), che per il 17 gennaio ha convocato una manifestazione contro la filovia, mentre sull'altro fronte saluta con soddisfazione la consegna dei lavori Giuliano Grossi, vice coordinatore regionale di Forza Italia-Pdl che ringrazia per il loro lavoro il consigliere regionale Ricardo Chiavaroli, ex presidente della Gtm e l'ex direttore generale Tullio Tonelli.