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Pescara, 23/07/2024
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Data: 07/02/2009
Testata giornalistica: La Provincia di Como
Bus extraurbani, verso il no all'accordo. Più incerta la partita tra gli autisti delle linee urbane. La Cisl: «Per noi e la Uil risultati senza valore»

Sono oltre 200 autisti di Asf Autolinee che hanno già votato per il referendum indetto dalla Cgil di Como. La consultazione è volta a chiedere ai lavoratori se sono favorevoli o contrari a siglare l'accordo sindacale già firmato da Cils e Uil il 22 gennaio scorso. Secondo Patrizio Chiappa, delegato della Rsu, finora starebbe prevalendo il fronte del no. «Parlando con i lavoratori che hanno votato nei depositi extraurbani, a eccezione di quello di Menaggio - ha affermato ieri Chiappa - abbiamo ragione di credere che la maggioranza abbia espresso contrarietà all'accordo. Ovviamente bisogna aspettare la fine del referendum che si dovrebbe concludere a metà della prossima settimana. Il nostro obbiettivo è che l'affluenza alle urne superi abbondantemente il 50% del totale degli autisti. Per il momento abbiamo già superato i 200 votanti, su circa 420 conducenti complessivi».
Il referendum della Cgil è rivolto a tutti i lavoratori, senza distinzione di tessere, ma dalla Cisl hanno messo subito le cose in chiaro. L'esito della consultazione non cambierà di una virgola la posizione dei sindacati che hanno sottoscritto l'accordo. Claudio Ramaccini, segretario aggiunto della Cisl di Como, è stato categorico nel ribadire quello che già è stato comunicato ai lavoratori nei giorni scorsi attraverso volantini e comunicati stampa: «Non essendoci stato un accordo unitario non può esserci un referendum unitario. Noi abbiamo già fatto la nostra consultazione raccogliendo le firme tra i nostri iscritti prima di siglare l'accordo. Non riconosciamo il referendum di verifica delle intese sindacali che può essere indetto solo in presenza di un accordo unitario e di un giudizio unitario dei sindacati. Solo a queste condizioni il suo esito può essere ritenuto valido da tutte le organizzazioni sindacali». Ramaccini ha poi precisato: «In presenza di valutazioni differenti rispetto a un accordo sindacale, come nel caso dell'accordo del 22 gennaio, ogni organizzazione sindacale consulta i propri iscritti. Cisl e Uil hanno già realizzato questa consultazione tramite la raccolta di firme e quindi non hanno bisogno di fare alcun referendum. Pertanto il referendum che la Cgil ha indetto in questi giorni riguarda solo i suoi iscritti e non ha né avrà alcun valore per noi e per la Uil. Se la Cgil vuol chiedere ai lavoratori se firmare o meno l'accordo del 22 gennaio lo deve chiedere, come ovvio, ai suoi iscritti e non agli altri. Noi comunque chiederemo all'azienda di riprendere il confronto sulle altre questioni aperte, come il premio per il reparto officina, il
premio risparmio carburante e i percorsi di accelerazione di carriera».
Pronta la replica del segretario Filt-Cgil, Guido Scarpino: «Il nostro referendum è rivolto a tutti, anche a chi è iscritto ad altri sindacati o iscritto a nessuno, perché a noi interessa anche l'opinione di chi dissente da noi. E questo referendum è un contributo alla democrazia. L'esito che avrà deciderà se dobbiamo firmare o meno l'accordo».


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