PESCARA. «Sono responsabile della salute di decine di persone e, in caso di pericolo, basta una mia telefonata o un fax per far chiudere l'ospedale». Parla così l'esperto di radioprotezione, definito dalla Cgil precario di lusso della Asl, perché percepisce oltre 7mila euro lordi al mese di stipendio, tre volte la retribuzione di un medico e sei volte quella di un semplice impiegato.
Il suo nome compare in un elenco di un centinaio di collaboratori coordinati e continuativi (cococo), i cui contratti scadono a fine mese e non si sa se verranno rinnovati. Quello del tecnico, invece, è più lungo, arriva fino alla fine dell'anno.
Ieri, Il Centro è riuscito a contattare telefonicamente l'esperto e a chiedergli per quale ragione l'azienda sanitaria gli versa un compenso così elevato, se messo a confronto con quelli di altri precari. La stessa domanda è stata poi rivolta al direttore generale della Asl, Claudio D'Amario e al direttore sanitario dell'ospedale, Valterio Fortunato. Per motivi di privacy il nome del tecnico, che vive nella provincia di Teramo, non viene reso noto. Ma ecco cosa è emerso da questi interventi.
«Il mio lavoro» spiega «consiste nella progettazione e nella sorveglianza fisica delle radiazioni ionizzanti. Tengo sotto controllo gli apparecchi e gli ambienti dei tre ospedali di Pescara, Penne e Popoli, dei distretti sanitari e del carcere di Pescara». L'esperto ci tiene a sottolineare che il suo lavoro richiede un'elevata responsabilità. E' lui che dà il via libera alle progettazioni e all'installazione di apparecchi ad alta pericolosità, come Pet, risonanze magnetiche, acceleratori nucleari. «Tutti gli acceleratori nucleari e gli apparecchi per la radioterapia presenti in Abruzzo portano la mia firma», sottolinea il tecnico.
Insomma, il compenso di 7.218 euro lordi al mese sarebbe giustificato. Ma sabato scorso la Cgil, durante una conferenza stampa, ha denunciato il caso definendo scandaloso uno stipendio così alto, in un'azienda che taglia le spese e licenzia dipendenti per ridurre l'enorme deficit nei conti della sanità pescarese. «Ci sono dei tariffari del ministero del Lavoro e delle associazioni di categoria che stabiliscono i livelli dei compensi» fa notare l'esperto «la Asl mi versa una retribuzione più bassa del previsto. Nelle tabelle vengono indicate cifre più alte». Ma il tecnico insiste soprattutto sull'importanza del lavoro che svolge. «La figura dell'esperto di radioprotezione è obbligatoria per legge nelle strutture sanitarie» avverte «ho la responsabilità della sicurezza di medici e infermieri a contatto con macchinari che emettono radiazioni ionizzanti. Posso assicurare che la sicurezza nelle strutture della provincia di Pescara è elevatissima. Ripeto, con una telefonata o un fax potrei bloccare l'ospedale civile».
Parla di consulenza obbligatoria per legge anche il direttore generale della Asl, Claudio D'Amario. «E' un professionista qualificato addetto al controllo sia degli ospedali che della casa circondariale di Pescara» afferma il manager «il suo lavoro è importantissimo, perché è addetto alla sicurezza del personale. Ha un doppio contratto che è stato unificato ed è valido fino alla fine anno. Alla scadenza, valuteremo cosa fare».
«Ci sono due figure che si occupano della sorveglianza delle radiazioni nelle strutture sanitarie» aggiunge il direttore dell'ospedale, Valterio Fortunato «c'è il medico autorizzato a verificare la salute del personale e il fisico che si occupa del controllo delle apparecchiature e delle dosi di radiazioni cui potrebbe venire a contatto il personale». «L'esperto di radioprotezione in servizio alla Asl ricopre quest'ultimo incarico» conclude il responsabile dell'ospedale «la sua collaborazione è cominciata tre anni fa, quando era direttore generale dell'azienda sanitaria, Angelo Cordone».