ROMA Una volta si sarebbe detto, magari senza troppa fantasia: «Signori, si cambia». Oggi semplicemente, ma più realisticamente di «svolta». Termine al quale l'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, è ricorso nel presentare il nuovo piano di investimenti di Trenitalia. In tutto due miliardi di euro che saranno impiegati per acquistare nuovi treni e la manutenzione di quelli che mostrano tutti i segni dell'età. Settore pendolari. «Svolta perchè - ha puntualizzato il numero uno di villa Patrizi - dopo tre anni di risanamento delle Ferrovie, passiamo alla fase degli investimenti attraverso un'operazione di rinnovo del materiale rotabile, quindi treni nuovi che permetteranno di essere manutenuti e puliti in maniera più semplice». Se ne sente davvero il bisogno.
Il piano prevede investimenti per due miliardi per nuovi treni pendolari: in particolare, verranno acquistati 840 "pezzi" tra nuovi locomotori, carrozze e convogli e 2.550 carrozze saranno ristrutturate ed ammodernate. Previste 600 carrozze a doppio piano (350 più una opzione per altre 250). Poi 150 nuove locomotive elettriche E 464 e, successivamente, 640 convogli metropolitani e 24 complessi diesel. Previsti nel piano anche la ristrutturazione e l'ammodernamento di 243 carrozze a "piano ribassato" e di 2.315 carrozze per la "media distanza". Il tutto per rilanciare, ammodernare, rendere più efficiente il sistema ferroviario metropolitano e regionale. Come dire che i due miliardi andranno finalmente anche all'altro settore delle Ferrovie, quello del trasporto di massa anzichè al trasporto rapido, costituito dall'Alta Velocità. Particolare non insignificante, tutt'altro: l'operazione dovrebbe permettere di attivare 40.000 posti di lavoro. Parola del ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli. «Si tratta di interventi - ha garantito Moretti - che consentiranno di offrire progressivamente livelli di efficienza e di comfort coerenti con le richieste di centinaia di migliaia di pendolari che ogni giorno viaggiano sui nostri treni». «Mettiamo un sigillo - ha sottolineato Matteoli - al rinnovo dei treni pendolari. Ce n'era bisogno». Il titolare del dicastero delle Infrastrutture ha ringraziato le Regioni per il loro contributo. Soprattutto pecuniario, sotto forma di contratti di servizio (480 milioni per 6 anni rinnovabili per altri 6). Cioè soldi. In effetti, il piano sarà cofinanziato: un miliardo e mezzo sarà investito dalle Fs attraverso la ricapitalizzazione, il restante mezzo miliardo arriverà dal governo. I tempi di realizzazione? «Dipende da Regione a Regione - ha precisato Matteoli - ora però posiamo partire e raggiungere risultati in tempi brevi». La cautela però è d'obbligo