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Data: 29/09/2009
Testata giornalistica: Il Messaggero
Filovia, un debutto tra luci e ombre. Giovani soddisfatti, ma anziani e disabili restano a terra: pedane troppo alte

Filobus, un esordio tra luci e ombre. Ieri mattina, alle 7 è tornato in strada, dopo 16 anni di fermo. Per la felicità di quanti, avanti con gli anni, hanno riscoperto l'amore per il vecchio mezzo, la sorpresa dei giovani che non lo conoscevano, l'amarezza di chi, con handicap, non vi può salire per l'altezza e l'assenza di idonei congegni. Saliamo anche noi, mentre il l'antico, ristrutturato filobus inizia la corsa da piazzale Sant'Anna direzione centro per scendere allo Scalo e concludere il percorso a piazzale Pennesi. Pochi passeggeri ancora; al volante una guida esperta e storica, Luciano Dell'Osa, emozionato come un neofita.
«Pensate - dice - che conservo ancora la chiave d'avviamento del filobus quando nel ?93 fu disattivato». Lo accompagna il collega Michele Cascini, altra figura storica e guida esperta, entrato in azienda (allora si chiamava Faa) nel 1974 «e felice, se dio vorrà, di poter arrivare alla pensione con il filobus». Alla fermata di Largo Cavallerizza sono in molti ad attendere la linea 1, ma salgono solo in due perché il filobus arriva a M. delle Piane, mentre per l'Università e l'ospedale bisogna attendere - segue a ruota - il pullman a gasolio.
«E' la prima volta che lo vedo e lo prendo - dice un ragazzo - comodo ed ecologico, è ok». La corsa prosegue e ad ogni fermata si ripete la domanda «dove va questa macchina?». Interviene Cascini che con pazienza dà informazioni. Per chi deve recarsi in ospedale, c'è il pullman a gasolio a meno che non voglia salire e poi fare il trasloco a Pennesi. Imbocchiamo la Colonnetta e al primo curvone zac, il filobus si blocca: il trolley è uscito dall'asta della rete; Cascini scende e fa la manovra di ripristino, risale e si riparte. Inconveniente che si ripete alla grande curva successiva. «Sono i punti più critici», dicono gli autisti «soprattutto in discesa». Proseguiamo, altre fermate e altri che salgono, qualcuno per «curiosità e amore», ma una signora resta a terra «perché io non ce la faccio a salire, il predellino è troppo alto», dice con disappunto. Al capolinea di piazzale Pennesi, la manovra per tornare indietro è ardua a causa delle auto parcheggiate; stessa cosa davanti alla stazione. Necessaria la presenza costante di Vigili Urbani. Si torna verso il centro, fino a Sant'Anna; il servizio cesserà alle 14,30; per ora, niente pomeriggio-sera. Percorsi (andata e ritorno) 14 km in 50 minuti; 31 posti a sedere e 90 in piedi, ma pedane d'ingresso alte, un impedimento per i disabili, mamme con carrozzini, anziani. Servono modifiche tecniche lungo la linea e mezzi moderni (arriveranno ad aprile 2010) perché il servizio sia fruibile da tutti. Ma era importante ripartire comunque.




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