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Pescara, 22/11/2024
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24/11/2009
Il Messaggero
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Il dopo terremoto - Mani sull'ospedale, arresti per la ricostruzione. In manette Italo Mileti, ex numero due della Regione, e il presidente di Fira servizi Claudio D'Alesio |
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PESCARA - Manette e carcere per l'ex vice presidente della giunta regionale guidata da Giovanni Pace, Italo Mileti, e per l'attuale presidente della Fira servizi, l'imprenditore Claudio D'Alesio, entrambi personaggi dell'ex Forza Italia. L'accusa contestata dal Pm Gennaro Varone è millantato credito e i fatti collegati sono quelli relativi alla ricostruzione post terremoto all'Aquila. Nello specifico, la nuova sede della Asl aquilana. L'operazione "Ground zero" è firmata dai carabinieri del comando provinciale di Pescara e apre uno scenario di di «episodi corruttivi nell'ambito degli appalti relativi alla ricostruzione post sismica», scrive l'Arma. Quello che si capisce, leggendo e interpretando i segnali che provengono dagli inquirenti, è che si tratti di un'operazione ben più grossa, che potrebbe coinvolgere anche livelli politici. Altri nomi potrebbero già essere iscritti nel registro degli indagati, mentre l'ex manager della Asl aquilana Roberto Marzetti è stato già ascoltato come testimone. Andiamo per ordine e cerchiamo di capire intanto il perché di questi arresti che, secondo la procura, avrebbero evitato che venisse consumato un reato più grosso. Mileti e D'Alesio avrebbero agito, secondo il Pm, da «mediatori tra privati e pubblica amministrazione con l'intento, al fine di trarne profitto, di pilotare l'aggiudicazione di un appalto dell'importo di circa 15 milioni di euro, nell'ambito della ricostruzione post-terremoto della città di l'Aquila»: una parte di quei 50 milioni di euro che sta gestendo la Asl. E come? Facendo pressioni nei confronti dell'assessore regionale alla sanità, Lanfranco Venturoni, e ottenendo dall'imprenditore la promessa di un'ingente somma per pilotare l'acquisto di un immobile da attrezzare a sede amministrativa della Asl aquilana. L'imprenditore in questione è Alido Venturi, aquilano doc, fondatore del gruppo Gioel, interessi nella pulizia e sanificazione di ambienti, che un anno fa acquistò lo storico ristorante "Tre marie". E l'immobile di cui si parla è una struttura nuova, terminata nel 2008, che si trova a Lenze di Coppito: investimento riconducibile alla Immobilgiò, su un terreno pagato due milioni di euro. Tre livelli da 2.500 metri quadri ciascuno che i due arrestati avrebbero dovuto riconvertire da centro commerciale, come da progetto originale, a polo direzionale della nascente cittadella sanitaria. Un immobile nuovo senza neanche una crepa è oro nel panorama attuale della città dell'Aquila, dove l'unico business rimessosi in moto è fatalmente quello immobiliare. D'Alesio, per il suo lavoro di intermediazione, avrebbe ottenuto un compenso pari al 30 per cento dell'operazione finale che poi avrebbe diviso con Mileti, stando sempre all'ipotesi della procura. E quando venne fuori la soluzione Asl, l'imprenditore Venturi confermò lo stesso accordo con D'Alesio: pare esista in proposito anche una lettera di incarico ufficiale del 7 luglio scorso che pone a carico di D'Alesio una penale da un milione di euro in caso Venturi avesse agito da solo. Così D'Alesio va dal manager della Asl, Marzetti che lo spedisce però dall'assessore Venturoni, dove i due si recano per cercare di far predisporre una gara di appalto in questo senso. Una gara che secondo la procura sarebbe stata disegnata come un cappottino su misura per Venturi ed ecco il motivo degli arresti di ieri. Sorpresa a parte è la genesi dell'operazione "Ground zero". La procura avrebbe casualmente intercettato (telefonicamente o in ambientale?) una conversazione chiara su questo affare, nell'ambito di un'inchiesta ancora top secret sull'attività della giunta regionale. fatti recentissimi, visto che le intercettazioni vanno da luglio a ottobre scorso e visto che si parla di un colloquio con l'attuale assessore alla sanità. L'ordinanza contiene una gran numero di intercettazioni tra i due indagati, ma anche tra il legale dei due, Giuseppe Cichella. Gli interrogatori di garanzia potrebbero arrivare già domani.
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