PESCARA. «Evitare che il traporto pubblico assuma le caratteristiche di emergenza della sanità». Questo la provocazione che la Filt Cgil lancia «a conclusione del rinnovo dei vertici delle società». Chiusa questa stagione, dice il sindacato, occorre «porre attenzione ai problemi aziendali e al servizio offerto ai cittadini», sui quali si è registrato «un pesante immobilismo» da parte del governo di centrosinistra.
La Filt invita la regione ad «assumere decisioni importanti, toccare interessi consolidati», e eliminare situazioni di spreco e privilegi, puntando su due priorità: 1) accelerare il processo di fusione tra le aziende pubbliche, che comporterebbe una drastica riduzione dei consigli di amministrazione, dei collegi sindacali, dei direttori generali e delle numerose figure dirigenziali, e importanti sinergie nei settori degli uffici e delle officine. «Emblematico», spiega il sindacato «è l'esempio di Pescara dove due impianti di altrettante aziende a capitale regionale (Gtm e Arpa) per complessivi 700 addetti, sono separati solo da un muro e non riescono a produrre le auspicate sinergie».
Il secondo obiettivo è il superamento del nanismo delle aziende favorendo «i processi di aggregazione societarie delle aziende private di trasporto pubblico locale per qualificarne i servizi e migliorare le condizioni di lavoro del personale dipendente».