PESCARA. Arriva dalle aule consiliari dei Comuni il nuovo vertice della Gestione trasporti metropolitani. Ieri l'assessore Tommaso Ginoble ha proceduto alla nomina del nuovo consiglio d'amministrazione della società di trasporto su gomma interamente controllata dalla Regione, puntando su due sindaci, un vicesindaco e due ex amministratori, cariche compatibili con la presenza in Gtm. Alla presidenza del cda arriva infatti Donato Renzetti, sindaco di Spoltore, esponente dei Ds ed ex sindacalista. Sostituirà Ricardo Chiavaroli, nominato dalla giunta di centrodestra.
Ma se la nomina di Renzetti era data per certa da mesi, per gli altri membri del cda non mancano le sorpese. A partire dalla vicepresidenza, andata al medico Sandro Damiani, esponente della lista civica che fa capo al vicesindaco di Pescara Gianni Teodoro, per la quale è stato anche consigliere comunale. Per quel posto si era fatto il nome di Gabriele Finocchio, esponente della minoranza proprio al Comune di Spoltore e molto vicino al presidente Del Turco. Alla fine però il partito di riferimento, lo Sdi, ha indicato un altro amministratore come membro del cda, il vicesindaco di Loreto Aprutino Terenzio Chiavaroli, dipendente Arpa e dirigente sindacale della Uil. Con lui nella plancia di comando della società ci sarà anche un altro sindaco, il primo cittadino di San Giovanni Teatino Verino Caldarelli, commercialista, candidato nell'Italia dei valori alle ultime politiche. Nei nuovi vertici della Gtm entra anche Rifondazione comunista, che è riuscita a posizionare nel cda dell'azienda Emilio D'Innocente, impiegato dell'Enel e già consigliere della IV Circoscrizione «Colli» a Pescara. Un cda ridotto di due poltrone, quello voluto dall'assessore ai trasporti Ginoble, per rispondere alla domanda di riduzione dei costi della politica. Ma il nuovo vertice si troverà ad affrontare subito, fin dai prossimi giorni, la patata bollente della direzione generale, da anni appannaggio di Tullio Tonelli, che ha guidato la trasformazione della vecchia Gestione governativa della ferrovia Penne-Pescara in una moderna società per azioni. Da statuto aziendale, la sua nomina è legata a quella del cda, e dunque è decaduta con il pensionamento dello staff di Chiavaroli. Sarà il neopresidente Renzetti ora a dover decidere se confermargli la fiducia, così come chiesto da diversi esponenti politici di Pescara a partire dal sindaco Luciano D'Alfonso.