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Pescara, 22/11/2024
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17/07/2010
Il Messaggero
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La Cgil contro i tagli ai trasporti - Trasporti, l'allarme della Cgil: tagli a bus e treni, biglietti più cari. A rischio altri posti di lavoro, livelli record di inquinamento. Un gazebo alla stazione per dare la sveglia ai politici (Guarda il video) |
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Di corse di bus e di treni ce ne saranno di meno ma i biglietti, in compenso, costeranno di più: il trasporto pubblico sarà fortemente penalizzato dalla manovra economica del Governo già dal 2011. E ne risentirà la già calda mobilità del Pescarese, dove da meno di un mese è pure scattata la mazzata del pedaggio per l'asse attrezzato: dal prossimo anno potrà essere più costoso viaggiare sui mezzi pubblici; è già più caro muoversi a Chieti-Pescara per chi usa l'autostrada. Così la Filt Cgil di Pescara è scesa in piazza per tutta la giornata di ieri, con un gazebo rimasto montato dalle 8 alle 20 nella zona del terminal bus, per dire no ai tagli e dare la sveglia a politici e amministratori locali. "I tagli imposti dalla manovra economica del Governo avranno riflessi pesanti sui trasporti pubblici di Pescara e dell'area metropolitana -spiega Franco Rolandi, segretario provinciale Filt Cgil-: in Abruzzo sono previsti tagli per 54milioni di euro nel 2011 e per 60,7 nel 2012, che equivalgono al 40% delle risorse che la Regione destina al settore, pari a 146milioni di euro ogni anno". Traducendo i conti nel trasporto local, la Gtm potrebbe perdere fondi per oltre 6milioni di euro. "Nel bilancio 2009 della Gtm, i contributi regionali ammontavano complessivamente a 15.205.165 euro -precisa Rolandi-: un taglio del 40% significa che potrebbero esserci 6.086.026 euro in meno". Così, per il trasporto su rotaie le risorse si assottiglierebbero dai 57,3 milioni di euro ai 18,54, per i treni regionali. Numero di corse e qualità dei servizi ridotti; aumento di tariffe: sono i prevedibili contraccolpi dell'emorragia di risorse. "Con la riduzione dei servizi, ci saranno conseguenti tagli della forza lavoro- avverte ancora Rolandi-: ora sono 800 gli impiegati nel trasporto del Pescarese, di cui il 50% nella Gtm. Sul fronte delle tariffe, invece, sappiamo che le associazioni datoriali stanno già discutendo della possibilità di aumenti, anche del 36% del prezzo dei biglietti". "Così gli eventuali tagli di servizi e gli aumenti tariffari si ripercuoteranno sulle classi più deboli, sui pendolari che si muovono in bus per necessità", dice anche Antonio Blasioli, consigliere comunale Pd. E il rischio più grosso è quello della perdita di appeal del mezzo pubblico, ovvero un aumento dello stress da traffico nella città che per 47 giorni in 7 mesi ha già superato i limiti di polveri sottili (mentre la normativa consente lo sforamento per 35 giorni l'anno). "E' prevedibile che molti collegamenti tra Pescara e l'area metropolitana saranno tagliati -avverte Blasioli-, con un conseguente aumento del ricorso alle auto private, che avranno ricadute su traffico e accessibilità di Pescara. I sindaci dell'area vasta già da ora si devono fare carico dei problemi che si verranno a creare". Anche la Filt Cgil si appella agli enti locali, per provare ad allargare il fronte della protesta. "Contestiamo il silenzio dei sindaci sugli effetti che i tagli avranno sulla mobilità urbana ed extraurbana -dice Rolandi-, mentre le aziende, pur di fronte al rischio che si prospetta nel 2011, continuano a nominare vicedirettori e assumere personale anche nei settori dove non ce ne sarebbe bisogno". E nel Pescarese, la minaccia di tagli al trasporto pubblico, ovvero di stangate sugli utenti, è ancor più odiosa alla luce dell'introduzione del pedaggio per il raccordo autostradale Chieti-Pescara, scattato dal primo luglio ai caselli di Pescara ovest e Chieti attraverso una maggiorazione al ticket autostradale. "E' una tassa sulla presunzione di intendimento, perchè viene pagata anche da chi non usa l'asse attrezzato -dice Rolandi-. Così, per non pagare una tassa ingiusta alle barriere di Chieti, molti pendolari stanno ricorrendo all'escamotage di uscire ai caselli precedenti o successivi, con inevitabili ripercussioni sul traffico della Tiburtina o della Statale 16, e con conseguenti penalizzazioni anche per il trasporto pubblico".
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