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Data: 11/08/2010
Testata giornalistica: Il Centro
«Scioperi deleteri per le famiglie» Bonanni (Cisl): le assemblee sindacali solo di sabato

CASALANGUIDA. Allarme spopolamento, i servizi vengono cancellati, la povertà è in aumento. Il Vastese montano ha urgente bisogno di cure. L'industria rischia lo smantellamento. L'Udc suona il tam-tam e chiama a raccolta le istituzioni. All'appello lanciato dal consigliere regionale Antonio Menna rispondono l'ex ministro Remo Gaspari e il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni.
«La paura di un possibile ritorno al passato corrode. Dopo le scuole, chiudono gli uffici postali. Ci portano via gli ospedali e le industrie cominciano a guardare lontano». Antonio Menna è preoccupato per le sorti del Vastese e più in generale del Chietino. Per questo ha deciso di scuotere le istituzioni, ma anche i sindacati e i rappresentanti industriali. Lo ha fatto organizzando in paese il convegno "Abruzzo, quale futuro?".
Ricco e variegato il programma di interventi. Fra i primi a lanciare un sos per l' Abruzzo è stato l'ex leader della Dc, Remo Gaspari seduto vicino a Rodolfo De Laurentiis (Udc). «Il vuoto politico e l'assenza di referenti istituzionali stanno lentamente cancellando L'Abruzzo», rimarca l'ex ministro davanti a un'attenta platea. «E' necessario scuotersi. Difendere ciò che si è conquistato con tanta fatica. Vanno create le condizioni per attrarre nuove industrie, proprio come accadeva negli anni Sessanta. Vanno creati posti di lavoro per i giovani. Non è più possibile perdere tempo. Per tornare a contare l'Abruzzo deve far sentire la propria voce in Parlamento», sottolinea Gaspari.
Investire sul patrimonio industriale esistente e creare posti di lavoro per continuare ad esistere: è la ricetta proposta da Raffaele Bonanni per salvare il Chietino e più in generale l'Abruzzo dalla recessione. Bonanni è arrivato direttamente dalla sua Bomba dove era arrivato per qualche giorno di vacanza. «Il diritto al lavoro esiste se esistono posti di lavoro», afferma. Il segretario nazionale della Cisl ritiene che vadano quindi per prima cosa bloccate sul nascere possibili ipotesi di delocalizzazione della produzione: in Val di Sangro come a San Salvo e a Gissi.
Bonanni ritiene che la formazione dei lavoratori è la leva strategica, vanno quindi aumentati i progetti di formazione utilizzando risorse pubbliche e interprofessionali. «I diritti sono sacrosanti, la Cisl però dice basta agli scioperi», aggiunge Bonanni, «le famiglie sono già troppo provate, non possono più permettersi di rinunciare a preziose ore di lavoro. Per lo stesso motivo gli incontri sindacali saranno programmati d'ora in poi al sabato». Il rappresentante della Cisl è poi tornato ad invocare la difesa dei posti di lavoro attraverso l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, compresi i contratti di solidarietà.

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