PESCARA. «Per parte nostra continueremo a fare gli incontri sindacali e gli scioperi quando serviranno, cioè quando saranno necessari, visto che scioperare non è mai stato un divertimento per nessuno». Il segretario regionale della Cgil, Antonio Iovito, ribatte così alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Raffaele Bonanni al convegno di Casalanguida, in occasione della festa dell'Udc. Richiamando l'attenzione della platea e degli oratori sui problemi causati dalla crisi globale, il segretario generale della Cisl, abruzzese di Bomba, aveva puntualizzato che in questa fase il ruolo del sindacato non può e non deve essere imperativo, ma deve esercitarsi in ragione delle situazioni reali. Per esempio: «Basta con gli scioperi, perché le famiglie sono già troppo provate e non possono permettersi di rinunciare a preziose ore di lavoro. Per lo stesso motivo, gli incontri sindacali saranno programmati d'ora in poi al sabato».
Affermazioni che lasciano basito il segretario abruzzese della Cgil.
«Ma Bonanni è un comico o un umorista?» si domanda Iovito, «perché Bonanni non si chiede come mai le famiglie sono ridotte così, e soprattutto non dice in che modo si è contrastata una politica di impoverimento che ha colpito duramente anche i ceti medi e molti lavoratori dipendenti. Peccato», afferma ancora Iovito, «sarebbe interessante capire come la Cisl da lui guidata ha reagito a scelte e decisioni che pagano i lavoratori, i disoccupati, i pensionati. Ma davvero il problema di questo Paese e dell'Abruzzo, per il segretario Bonanni, è non scioperare o spostare gli incontri sindacali al sabato, perché altrimenti salterebbero gli straordinari?».
«Magari», continua il segretario regionale della Cgil sempre sul filo della ironia, «si potrebbe scioperare di domenica, messe e partite di calcio permettendo. Gli incontri sindacali, quelli alla Bonanni, li facciano pure quando credono: in occasione delle feste, durante le ferie, anche in Abruzzo, anche a Bomba (povero Silvio Spaventa). Noi continueremo a val valere i diritti, a difenderli e a rafforzarli. E gli scioperi, le assemblee, gli incontri, li faremo come e quando ce ne sarà bisogno. Come li faceva anche Bonanni quando era delegato sindacale della Fillea-Cgil in Val di Sangro».