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Data: 10/10/2006
Testata giornalistica: Il Secolo XIX
Siluro del Prc contro Cimoli. Pronto il progetto alternativo preparato dal ministro Bianchi. Oggi il vertice del governo con i sindacati

Il Sult: l'esecutivo intervenga sulla politica delle alleanze
«Liquidare lui e il suo piano».

Roma. Sono attese per oggi le prime indicazioni del presidente del Consiglio, Romano Prodi, sul futuro di Alitalia, dopo il doppio allarme ribadito nei giorni scorsi da sindacati e azienda e il siluro esploso da Rifondazione contro l'amministratore delegato Giancarlo Cimoli. L' incontro, a palazzo Chigi, con le organizzazioni sindacali, serve a illustrare le linee guida che il Governo sta definendo per la compagnia di bandiera nel contesto più generale dell'intero settore del trasporto aereo. Alla vigilia del confronto il responsabile trasporti di Rifondazione comunista, Ugo Boghetta ha diffuso una nota in cui sostiene che «il primo punto con cui il governo deve aprire la trattativa è la liquidazione di Cimoli e del suo piano industriale».
Sul tavolo oggi a Palazzo Chigi il documento, una ventina di pagine, consegnato a Prodi dal ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi: le conclusioni del gruppo di lavoro, coordinato personalmente dal ministro, che ha studiato il dossier. Ma nell'incidere sulle scelte finali, in particolare su piano industriale, vertici, e politica delle alleanze societarie, sarà determinante anche la posizione del Tesoro, azionista di Alitalia. Oggi, con Prodi, Bianchi, e Padoa-Schioppa, è prevista la presenza del ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Si rivolgeranno ai sindacati che hanno preannunciato la loro posizione con un ammonimento chiaro a non indugiare: «Salvare Alitalia è ancora possibile, ma è rimasto davvero pochissimo tempo». A palazzo Chigi ci saranno i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, e Ugl, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Renata Polverini, con i segretari delle organizzazioni di categoria, e le sigle autonome Sult, Unione Piloti, Anpac, Anpav e Avia. Di fronte ad una crisi «reversibile purchè si attui subito un deciso cambiamento di rotta», per Alitalia serve «un radicale riposizionamento attraverso un serio piano industriale», hanno ribadito i sindacati di settore alla vigilia dell'incontro. Dal governo, Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl e Unione Piloti si aspettano, «come condizione indispensabile» per portare avanti il confronto, «iniziative concrete immediate vista la gravità della situazione». Ed in particolare «un pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali durante tutto il percorso della elaborazione delle linee generali di indirizzo strategico» ed «un intervento immediato per il riavvio dei processi produttivi e la guida delle operazioni». Il Sult, che oggi organizzerà un presidio all'esterno di Palazzo Chigi, chiede «un chiaro impegno del Governo» per «una completa riforma del settore», perché bisogna «ridare slancio alla compagnia sia attraverso la realizzazione di strumenti di regolazione generale del settore, sia attraverso la formulazione di un vero piano industriale, di una missione specifica, di una concreta politica delle alleanze».
L'azienda ha lanciato nei giorni scorsi il suo ultimo chiaro ammonimento: Alitalia «non è in grado di generare redditività neppure per il capitale già investito», perché nell'attuale scenario, più vola più perde «visto che a un maggior numero di ore volate corrisponderebbero maggiori perdite», ha indicato la compagnia in un documento per la Commissione Trasporti della Camera in vista dell'audizione di Cimoli domani.
«Alla vigilia di un incontro importante», anche l'invito del sindaco di Roma, Valter Veltroni, ad «avviare un percorso che porti al necessario rilancio di Alitalia» attraverso «un piano industriale rigoroso».

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