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Pescara, 11/04/2025
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Data: 23/10/2010
Testata giornalistica: Il Messaggero
Filobus, il giorno del "Sì": diecimila firme. Ma sulla Strada parco il popolo del no si scatena con vignette e poesie anti filovia

Hanno bussato alle porte del Prefetto per dire che ci sono anche loro, quelli che la filovia la vogliono. Contro il popolo dei No e che difendono la Strada Parco, il fronte del Sì è uscito allo scoperto. Con una contromossa giocata sul peso delle firme: ieri mattina l'associazione Sos Inquinamento capitanata da Glauco Torlontano ha consegnato al Prefetto Vincenzo D'Antuono il fascicolo con oltre 10mila firme raccolte a favore della filovia, e il libro bianco sul traffico. L'ha fatto per iniettare velocità alla marcia dei lavori, che stanno avanzando in zona Naiadi, e per bilanciare il peso degli anti-filovia che continuano a protestare, facendo crescere un'onda emotiva a difesa dell'oasi ciclopedonale. «Abbiamo comunicato al Prefetto che ci siamo anche noi - dice Torlontano -, gli abbiamo consegnato le 10.354 firme, con indirizzi e numeri di telefono, che avevamo raccolto nel gazebo con la scritta pro-filovia». Per evitare rallentamenti-bis del cantiere per mano dei No, e per sostenere le ragioni della filovia in una città che ha già superato per 48 giorni il limite di polveri sottili, Torlontano ha consegnato anche il "libro bianco" sul traffico e i suoi effetti sulla salute. «Siamo in un ritardo terribile - dice -: la filovia è un intervento importante per abbattere traffico e smog, che hanno un impatto grave sulla salute».
Al suo fianco c'erano Stella Botta e Michele Di Marco, di Pescara Futura. Ma il fronte dei No non si arresta. «Devono spiegarci meglio come il filobus potrà risolvere il problema dell'inquinamento - dice il Coordinamento "No Filovia" -: opera ridotta, costosa, obsoleta; mancano gli strumenti di garanzia per la salute e la sicurezza dei cittadini». «Tra le emergenze della nostra città il traffico è l'elemento di maggiore criticità, ma la strada parco è il percorso meno adatto per la filovia - dice Mario Sorgentone, che invita Torlontano a un faccia a faccia -: viene compromessa in modo irreversibile l'unica arteria ciclopedonale, con distruzione del verde in corrispondenza delle 24 fermate; ci saranno semafori agli incroci, con rallentamento del traffico e più inquinamento; il bacino di utenza è insufficiente». L'associazione Strada Parco, in sciopero della fame, chiede di spostare il tracciato del filobus su via Caravaggio-via Ferrari.
Con presidi, catene umane e del digiuno, i cittadini stanno così dimostrando quanto sia forte il legame con la strada parco. Tanto più importante in una città che tradizionalmente si "affeziona" poco ai suoi luoghi. In zona Naiadi, il gazebo dei No Filovia continua ad essere affollato, anche dopo la delusione per lo sgombero del presidio che per 21 giorni era riuscito a bloccare il cantiere. «Rimaniamo qui, per una battaglia di civiltà - dice Elvia, pensionata di Montesilvano -. Questa è una via dove potersi spostare in bicicletta, velocemente, da Montesilvano a Pescara». Davanti l'associazione Strada Parco, Sofia, una pensionata ultrasettantenne, distribuisce intanto volantini. Con lei c'è Gabriella, a digiuno. «Abito a Viale Bovio, vengo qui in bicicletta, con i miei 5 nipoti», dice. Sulle panchine, si animano i dibattiti. In un'onda incontenibile che ha cominciato a esprimersi anche in fumetti e versi.
Così, una poesia scritta da Giuseppe Parisio omaggia "La strada parche": in vernacolo cristallizza la suggestione di un viale animato da mamme con carrozzine, anziani che si riposano sulle panchine, mentre i giovani in corsa si allenano e i bimbi giocano. "Nu teneme na strade, pe fortune, addù se po corre e se po passeggià", inizia la prima strofa; alla fine l'amara vittoria dei mezzi, che contano "cchiù de le perzune". "Filovia, filovia, quanti agi porti via" è invece l'esordio di una meditazione firmata "Falco". Ironici e brillanti i disegni del professor Gaetano Michetti: c'è il grillo Filò (netta somiglianza con Michele Russo) che sogna "fili, pali ed archi"; c'è un fumetto: "Franco, dove vai in macchina?", chiede su via Raffaello un uomo a un amico; "Vado a prendere la filovia sulla strada parco", risponde l'altro in auto, protagonisti della vignetta intitolata "Come si combatte lo smog!".




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