ROMA - Il governo è stato battuto in commissione Bilancio alla Camera su un emendamento alla Legge di Stabilità presentato da Mpa ed identico ad uno dell'Udc riguardante i fondi Fas. Sull'emendamento governo e relatore avevano espresso parere contrario ma la proposta di modifica è stata approvata con 24 voti a favore, 22 contrari e un astenuto, grazie ai voti di Fli ed Mpa, uniti a quelli dell'opposizione. Circostanza che fa dire a Dario Franceschini, presidente dei deputati Pd, e a Gian Luca Galletti, presidente dei deputati Udc: "La maggioranza non esiste più e sarebbe bene per il Paese se tutti ne prendessero atto". E all'Idv che "lo sfascio della maggioranza è irreversibile".
"Stavolta a Tremonti i giochi di prestigio non sono riusciti - aggiunge Galletti - Il Parlamento ha esercitato le proprie prerogative e messo a nudo le incongruenze della politica economica del governo. A questo punto è chiaro a tutto il paese che l'esecutivo non ha più i numeri per governare".
"La votazione di oggi in commissione bilancio - osserva in una nota Franceschini - e il comportamento di Fli e Mpa sono la conseguenza dell'ottusità del governo nel rifiutare ogni miglioramento al testo della legge di stabilità e parlano più chiaro di qualsiasi cosa".
"La situazione del governo è di una gravità ormai insanabile", commenta Antonio Borghesi, vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera. Nonostante continui
rinvii e pressioni del governo sul rappresentante del Mpa, aggiunge Borghesi, "al momento del voto sull'emendamento che riguarda il reintegro dei fondi Fas, la maggioranza è stata battuta in modo ampio anche con i voti dei finiani e il governo è stato costretto a chiedere la sospensione della seduta".
E' evidente, sottolinea l'esponente dell'Idv, "lo sfascio irreversibile di una maggioranza che neppure su un tema come questo è riuscita a trovare una mediazione tra forze che la compongono. Ci auguriamo che alla ripresa dei lavori della commissione il governo annunci le sue dimissioni. Sarebbe la cosa migliore, visto che su altri emendamenti si prospetta lo stesso esito".
Cosa sono i fondi Fas. La sigla Fas indica i Fondi per le aree sottosviluppate, stanziati dall'Unione Europea e destinati a sovvenzionare infrastrutture e altre opere che favoriscano il progresso del Mezzogiorno (e non solo: una parte minore delle aree sottosviluppate è stata individuata anche all'interno di Regioni del Centro-Nord che in generale presentano buoni parametri economici, ma che hanno al loro interno zone critiche). Tuttavia i fondi Fas sono stati ripetutamente 'stornati' per far fronte alle difficoltà del bilancio pubblico, tanto che da più parti se n'è contestato l'uso distorto, come 'bancomat' della spesa pubblica. In particolare al momento sono contesi dalle Regioni, che chiedono fondi come compensazione per i tagli operati dalla Finanziaria. E infatti oggi il presidente dell'Asstra, l'associazione della aziende di trasporto pubblico locale, Marcello Panettoni, ha contestato il voto della Commissione Bilancio: "Un emendamento cancella il comma 5 dell'unico articolo del disegno di legge di stabilità che dava la possibilità alle Regioni di compensare i tagli al trasporto pubblico locale attraverso i fondi Fas", ha detto Panettoni.
"Le parole di Vegas non ci hanno convinto. Sono un po' presuntuosi e pensano di poter snobbare il Parlamento", ha spiegato dopo il voto Antonino Lo Presti, capogruppo Fli in commissione. Il portavoce dell'Mpa Misiti, ha detto che la maggioranza "ha voluto fare una forzatura" perchè si è deciso di votare mentre era ancora in corso la riformulazione del comma 6 (tant'è che Milanese non l'aveva ancora pronta). Questo, secondo Misiti, ha portato alla bocciatura.
Prima del voto il relatore Marco Milanese (Pdl) aveva proposto una modifica al successivo articolo 6, sempre sui fondi Fas e concordata con l'Mpa, in base alla quale la ridestinazione di 1,5 miliardi di fondi Fas all'edilizia sanitaria sarebbe stata ripartita secondo la proporzione 85-15 per cento.